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Diffide ai Comuni, no rinnovo automatico concessioni spiagge

Iniziativa congiunta comitati da nord a sud, "vogliamo le gare"

Redazione ANSA ROMA

ROMA - I Comuni di Roma e di Rimini hanno ricevuto una diffida da parte di comitati locali di cittadini perché non applichino il rinnovo automatico per 15 anni delle concessioni degli stabilimenti balneari, stabilito dall'ultima legge di bilancio. Secondo i comitati (sostenuti da Legambiente e da alcuni parlamentari di +Europa, LeU e Pd), il rinnovo è illegittimo, perché in contrasto con la direttiva europea "Bolkestein", che prevede che le concessioni siano messe a gara.

Nei prossimi giorni diffide simili saranno presentate ai Comuni di Pozzuoli, Viareggio, Palermo e Catania.

L'iniziativa congiunta dei comitati locali per il mare è stata presentata stamani alla Camera. "Lanciamo una vertenza legale coordinata per mettere al centro dell'attenzione il problema delle spiagge in Italia" ha spiegato il vicepresidente di Legambiente, Edoardo Zanchini. Se i Comuni rinnoveranno automaticamente le concessioni e non faranno le gare, i comitati ricorreranno ai Tar e alla Corte europea di Giustizia.

"La Corte Ue nel 2016 ha stabilito che la direttiva Bolkestein impedisce la proroga automatica, come è stata disposta dalla legge di bilancio", ha detto Agostino Biondo del comitato Mare per tutti di Ostia. Per l'avvocato Roberto Biagini, che ha presentato la diffida a Rimini, "dopo la sentenza della Corte di Giustizia le concessioni sono scadute".

Dello stesso avviso l'avvocato Claudia Mellusi del Coordinamento flegreo Mare libero, attivo a Pozzuoli: "Anche la Cassazione ha stabilito che le proroghe automatiche vanno disapplicate in base alla Bolkestein". "La direttiva e le sentenze successive sono vincolanti per gli amministratori italiani - spiega l'avvocato romano Giuseppe Libutti -. Questi hanno l'obbligo di disapplicare una normativa nazionale in contrasto con quella europea".

Per la senatrice di LeU Loredana De Petris "con la proroga si sono di fatto sdemanializzati gli arenili, si è trasformato il diritto di concessione in diritto di proprietà". Il deputato di +Europa Riccardo Magi ha fatto notare che gli emendamenti che ha "presentato in parlamento contro la proroga delle concessioni nella legge di bilancio sono stati respinti quasi all'unanimità. I balneari sono molto forti politicamente. Ma stavolta rischiano di andare a sbattere contro un muro. Arriverà sicuramente una procedura di infrazione europea sulle concessioni demaniali. Sarebbe meglio per loro mettersi in regola". Per Athos De Luca, del Municipio di Ostia di Roma, "il mare della Capitale è stato asservito ad una lobby nella quale si è infiltrata anche la mafia. Ogni anno il sindaco di Roma emette un'ordinanza sui lidi, che viene messa in un cassetto e mai applicata. Lì c'è tutto: l'obbligo per gli stabilimenti di permettere l'accesso alla spiaggia (chiuso da un muro abusivo lungo sette chilometri) e di rimuovere le barriere che impediscono di vedere il mare. Solo l'applicazione di quella ordinanza sarebbe una rivoluzione".

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