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Bonaccini, stop a opere per debolezza della politica

"Un paradosso le analisi costi benefici a cantieri aperti"

Redazione ANSA ROMA

"E' un paradosso pensare che le opere e le infrastrutture farebbero male all'ambiente di per se', e per questo le si blocca. Altre volte sono bloccate dal nostro bizantinismo istituzionale e burocratico. Entrambi questi casi testimoniano la debolezza della politica". Lo ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, il governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, intervenendo mercoledì a Roma alla prima Conferenza del Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente (Snpa).
    "Nel primo caso - ha proseguito Bonaccini - e' la politica priva di autorevolezza nel confronto con i cittadini, che si dimostra incapace di indicare soluzioni credibili e di essere creduta, talvolta con l'aggravante di alimentare le paure irrazionali, invece di rispondere in modo serio e rigoroso. Nel secondo caso e' la debolezza dell'instabilita', della precarieta', che non consente alla politica una programmazione seria degli interventi".
    "Oggi abbiamo opere programmate, progettate, finanziate e autorizzate che restano ferme - ha aggiunto Bonaccini -. Siamo al paradosso in cui legittime analisi costi benefici non arrivano nel momento degli studi di fattibilita', ma a progetti esecutivi approvati, a opere appaltate, a volte a cantieri aperti. Queste opere darebbero al paese un indubbio contributo allo sviluppo e alla sostenibilita'. Penso alla lotta all'inquinamento attraverso lo spostamento della circolazione delle merci dalla gomma al ferro. Penso allo spostamento da arterie ormai al collasso a nuove infrastrutture adeguate".

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