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In Gazzetta via libera al nuoto nei delfinari, protesta Lav e Brambilla

Mutilata norma a tutela animali selvatici in cattivita'

Redazione ANSA ROMA

Lav. E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto di attuazione della direttiva 1999/22/CE relativa alla custodia degli animali selvatici nei giardini zoologici che di fatto autorizza il bagno coi delfini nei parchi acquatici. Un provvedimento del ministro dell'Ambiente Galletti, di concerto col ministro della Salute Lorenzin e con il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Martina contestato dagli animalisti.

''Fino a ieri - sottolinea la Lav, Lega Anti Vivisezione - l'Italia vantava una norma per la tutela dei delfini in cattività tra le più complete in Europa. Ma il decreto pubblicato in Gu ha mutilato questa legge, modificando uno degli articoli fondamentali per la protezione degli animali, quello che vietava al pubblico il nuoto con i delfini''.

Si tratta, per la Lav, ''di un inaspettato "regalo di inizio anno" ai delfinari: con questo decreto, infatti, si rimuove il divieto preesistente, consentendo al pubblico di nuotare nella stessa vasca con i delfini, per finalità di "educazione e sensibilizzazione del pubblico in materia di conservazione della biodiversità con i delfini".

Quella che all'apparenza sembrerebbe una forma di educazione del pubblico, nasconde però dei preoccupanti interessi commerciali, come evidente dalla tipologia di promozione che viene fatta per le attività di "Swim with the Dolphins" dalle aziende proprietarie dei delfinari e parchi acquatici, in vari Paesi del mondo. Tra queste,anche il Gruppo Dolphin Discovery, la multinazionale più grande al mondo specializzata nel settore dei delfinari, del quale Zoomarine è entrata a far parte nel novembre 2015.

Michela Vittoria Brambilla. 'Alla fine della legislatura è quanto mai tempo di regali. Come quello, enorme, che il ministro dell'Ambiente Galletti, d'accordo con la collega della Salute, Lorenzin, ha fatto ai delfinari 'in possesso della licenza di giardino zoologico': consentire al pubblico l'ingresso in vasca con i cetacei". Lo sottolinea Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista, che denuncia "l'ultima gallettata sulla pelle degli animali": il decreto ministeriale "Attuazione della direttiva 1999/22/CE relativa alla custodia degli animali selvatici nei giardini zoologici", pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 3 gennaio.
Il bagno con i delfini, finora consentito solo agli addestratori e per scopi scientifici, sarà permesso "ai soggetti che partecipano ad attività di educazione e sensibilizzazione del pubblico in materia di conservazione della biodiversità", praticamente senza condizioni. L'unica, ricorda l'ex ministro, è che "il medico veterinario della struttura, di comprovata esperienza e con specifiche conoscenze sanitarie e etologiche della specie, accerti preventivamente l'idoneità sanitaria e comportamentale dei delfini interessati e monitori periodicamente le condizioni di salute e di benessere degli stessi".
In sostanza, conclude Brambilla, "si dà via libera ad un "servizio" che sarà offerto a pagamento, senza reale garanzia per la salute degli animali e delle persone, finora giustamente vietato come raccomandano tutti gli esperti del settore. Non avevamo bisogno di questo, per sapere quale considerazione il governo "Renziloni" abbia per i diritti e il benessere degli animali. Rimedieremo noi, non appena possibile".

Ministero dell'Ambiente. La modifica normativa che riguarda il nuoto con i delfini nei delfinari non elimina il divieto, ma, in piena aderenza con la direttiva comunitaria, disciplina le casistiche per concedere eventuali deroghe: quella per fini scientifici è già prevista dal nostro ordinamento, ora il decreto introduce anche quella per i progetti di educazione ambientale". Lo spiega in una nota il Ministero dell'Ambiente.
"Non viene dunque meno - continua il Ministero - come invece alcuni interventi emendativi parlamentari avrebbero previsto, il divieto di nuoto a fianco dei delfini per scopo ludico, mantenendo così al massimo livello il grado di tutela della specie. Ogni singolo progetto di educazione ambientale per il quale eventualmente applicare la deroga sarà singolarmente vagliato dai tre ministeri coinvolti".

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