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Plastica nei cosmetici, video Matteo Rovere per Greenpeace

Con l'attrice di "Suburra" Greta Scarano

Redazione ANSA ROMA

Diretto dal regista Matteo Rovere (Veloce come il vento, Il primo Re, Romulus) con la casa di produzione Groenlandia e con protagonista l'attrice Greta Scarano (Suburra, La Linea Verticale, Il Nome della Rosa), un video spot di Greenpeace (realizzato dall'agenzia creativa DLV BBDO) ha lo scopo di denunciare e sensibilizzare il pubblico sul tema dell'inquinamento dei mari e del Pianeta, focalizzandosi sulla presenza di ingredienti in plastica nei più comuni prodotti di make-up come mascara, rossetti, lucidalabbra, fondotinta, ciprie e illuminanti. Insieme al video l'organizzazione ambientalista mette a disposizione di tutte le persone una guida su come riconoscere gli ingredienti in plastica più utilizzati.

Secondo i dati raccolti da Greenpeace, nei prodotti di make-up possono trovarsi ingredienti in plastica sia in forma solida, noti come microplastiche, ma anche in forma liquida, semisolida e/o solubile e destinati a finire nell'ambiente e aggravare lo stato di contaminazione del Pianeta. Il video vuol far riflettere proprio sull'effetto di lunga durata dei trucchi sul nostro volto ma anche sulla lunga permanenza degli ingredienti in plastica contenuti al loro interno che, a causa della scarsa biodegradabilità, possono contaminare l'ambiente per secoli. Oggi è già possibile non utilizzare prodotti con ingredienti in plastica nei mascara, rossetti, lucidalabbra, fondotinta, ciprie e illuminanti, e proprio con la guida di Greenpeace "Il trucco c'è" sarà più facile individuare i prodotti che ne sono privi.

 Industria cosmetica, prodotti sicuri e impegno per ambiente
"L'industria cosmetica garantisce prodotti sicuri per il consumatore e conferma il suo impegno per la tutela dell'ambiente. Dal 2015 ad oggi eliminato l'utilizzo di microparticelle in plastica nei cosmetici da risciacquo detergenti ed esfolianti". Così in una nota Cosmetica Italia, associazione nazionale imprese cosmetiche. Di oggi il lancio di una campagna Greenpeace con un video.

"L'industria cosmetica italiana ed europea - si legge nella nota - ha dei capisaldi che la guidano: la sicurezza dei propri prodotti e la tutela della salute dei consumatori. Questi principi sono garantiti dal Regolamento europeo 1223/2009". Accanto alle norme "resta ferma l'attenzione verso l'impatto ambientale dei propri prodotti, tanto che l'industria cosmetica condivide gli obiettivi generali finalizzati a ridurre significativamente l'emissione di microplastica nell'ambiente, nonostante il contributo dei cosmetici sia marginale, come anche confermato dall'ECHA 1 nella sua proposta di regolamentazione per l'Unione europea di queste sostanze".

In particolare le aziende cosmetiche "si sono rese protagoniste di una iniziativa volontaria che dal 2015 ad oggi - riferisce ancora la nota di Cosmetica Italia - ha consentito l'eliminazione di particelle solide in plastica, non biodegradabili nell'ambiente marino, dai cosmetici da risciacquo esfolianti e detergenti. Azioni di grande responsabilità che - proseguono le imprese cosmetiche - rischiano di non essere valorizzate a causa di messaggi allarmistici e potenzialmente fuorvianti per il cittadino che sollevano dubbi sulla sicurezza, per l'uomo e per l'ambiente, di cosmetici contenenti polimeri sintetici".

"È il caso - continua Cosmetica Italia nella nota - di una recente campagna di comunicazione incentrata sui prodotti per il trucco, in cui si lasciano presupporre dei legami tra l'utilizzo di questi cosmetici e possibili effetti negativi sulla salute umana e sull'ecosistema marino. Basti però pensare all'immagine comunemente evocata dal gesto dello struccarsi per rendersi conto che i polimeri sintetici contenuti nel make-up non finiscono nei nostri scarichi per poi raggiungere l'ambiente acquatico, in quanto la maggior parte dei consumatori rimuove meccanicamente il trucco con salviette e appositi dischetti che vengono poi smaltiti nel sistema di raccolta dei rifiuti solidi".

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