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Più riciclo per salvare la terra, i rifiuti come risorsa

Oggi Giornata mondiale del riuso, fermare il sovrasfruttamento delle risorse naturali

di Stefania De Francesco ROMA

Ogni anno divoriamo miliardi di tonnellate di risorse naturali per produrre beni di consumo ma aria, acqua, minerali, suolo, foreste - per citarne alcune - non sono inesauribili. Si celebra oggi, lunedì 18 marzo, la Giornata Mondiale del Riciclo, che vuole sensibilizzare proprio sulla necessità di riflettere su ciò che sprechiamo e gettiamo via, sul riuso di materiali e oggetti per preservare il pianeta dal sovrasfruttamento. Il problema è globale e bisogna cambiare mentalità, sia i governi sia i singoli cittadini.

Questa seconda edizione della Giornata mondiale si focalizza sul "riciclo nel futuro", cioè sul potere della gioventù, dell'istruzione e dell'innovazione per garantire un futuro alla terra. Obiettivo per tutti, dunque, è l'economia circolare cioè l'uso di oggetti e il riuso dei materiali riciclabili, a cui viene data una seconda vita perchè sono considerati risorse e non rifiuti. Un processo virtuoso che aiuta la sostenibilità ambientale, riduce le emissioni di gas serra e con nuovi impianti può creare ricchezza e posti di lavoro.

Se sono sei le principali risorse naturali sul pianeta - acqua, aria, carbone, petrolio, gas naturale e minerali - i materiali riciclabili sono considerati come la settima risorsa. La Fondazione globale per il riciclo, nata nell'ottobre scorso, promuoverà l'industria del settore. L'Italia è virtuosa nell'economia circolare e in Europa batte in classifica big come Regno Unito, Germania, Francia e Spagna sulla base dell'indice complessivo di circolarità, cioè il valore attribuito al grado di efficienza nell'uso delle risorse, delle materie prime seconde e dell'innovazione in produzione, consumo, gestione rifiuti.

Nel 2017 in Italia è cresciuta la raccolta differenziata (55,5%) e il riciclo dei rifiuti urbani è salito al 44%. Secondo il Consorzio Conai, sono stati riciclati 8,8 milioni di tonnellate di imballaggi (acciaio, alluminio, carta-cartone, legno, plastica e vetro) cioè il 67,5% su quanto immesso al consumo, superando in anticipo l'obiettivo del 65% che la nuova direttiva europea indica al 2025. Il riciclo ha evitato che i rifiuti andassero in discarica, generando benefici economici per 970 milioni di euro e risparmiando il consumo di circa 3,8 milioni di tonnellate di nuova materia prima. Per dare un'immagine concreta, il riciclo ha generato nuova materia per 240.000 tonnellate di acciaio, pari al peso di 625 treni Frecciarossa Etr1000, 13.000 tonnellate di alluminio, equivalenti a un miliardo di lattine da 33cl, 870.000 tonnellate di carta a cartone, come 348 milioni di risme di fogli in formato A4, 848.000 tonnellate di legno, pari a 39 milioni di pallet, 400.000 tonnellate di plastica, equiparabili a 9 miliardi di flaconi Pet da 1 litro di detersivo, 1,4 milioni di tonnellate di vetro equivalenti a 4 miliardi di bottiglie di vino da 0,75 litri.

Le nuove Direttive Europee sull'economia circolare pongono obiettivi più ambiziosi di riciclo dei rifiuti. Nonostante una buona performance, l'Italia mostra però ritardi e modalità inadeguate nell'affrontare la questione normativa della cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste), dopo una sentenza del Consiglio di Stato. Ma il ministro dell'Ambiente Sergio Costa ha pronti decreti per disciplinare il riciclo di 54 milioni di tonnellate di rifiuti all'anno.

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