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Smog, Bruxelles invia parere motivato a Italia su Pm10

Risposta entro due mesi o deferimento alla Corte di giustizia

Redazione ANSA BRUXELLES

La Commissione europea ha inviato all'Italia una lettera con un parere motivato, seconda fase della procedura di infrazione, affinché adotti "azioni appropriate" per ridurre le emissioni di particolato Pm10. Come anticipato da Ansa, la procedura è stata avviata per la violazione dei limiti giornalieri di Pm10 in 30 zone. Sono coinvolte regioni quali Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Campania, Marche, Molise, Puglia, Lazio e Sicilia.

Il parere motivato si riferisce inoltre al superamento del valore limite annuale in 9 zone: Venezia-Treviso, Vicenza, Milano, Brescia, due zone della Pianura padana lombarda, Torino e Valle del Sacco (Lazio). Se l'Italia non risponderà con azioni concrete entro due mesi, la Commissione potrà deferire il caso alla Corte di giustizia dell'Ue.

"Risponderemo alla lettera della Commissione Europea sullo smog nelle città italiane illustrando nel dettaglio tutto ciò che il nostro Paese sta facendo per superare strutturalmente l'emergenza smog". Lo afferma Gian Luca Galletti, ministro dell'Ambiente. "Stiamo affrontando dal primo giorno - osserva il ministro - la questione dei superamenti nei livelli di inquinanti nelle nostre città del bacino padano, ma anche di altre aree italiane. A preoccuparci non è la prospettiva di una sanzione europea, ma innanzitutto il rischio che corrono la salute dei cittadini e la qualità dell'ambiente. Abbiamo già definito con le Regioni padane un accordo che sarà implementato con nuovi interventi concordati e coordinati e siglato in giugno in occasione del G7 Ambiente a Bologna". "A livello nazionale - aggiunge Galletti - abbiamo in atto interventi per migliorare l'efficienza energetica degli edifici privati e pubblici e quindi per ridurre le emissioni civili, interventi per la mobilità sostenibile pubblica e privata con particolare riferimento a quella elettrica e ciclabile. Su questi impegni abbiamo investito risorse e il giusto sforzo di coesione istituzionale - prosegue Galletti - perché sappiamo tutti che lo smog non si combatte da un giorno all'altro, ma solo con misure strutturali e coordinate sul territorio, che a lungo purtroppo sono mancate". "Tutto ciò - conclude il ministro - lo stiamo facendo per i nostri cittadini e per le nostre città e lo spiegheremo all'UE, che giustamente monitora la qualità dell'aria dei centri urbani europei".

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