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Cova di Viggiano, l'Eni ferma l'impianto

Decisione presa "per rispetto delle decisioni" del territorio

Redazione ANSA POTENZA

 L'Eni ha deciso martedì 18 "la chiusura temporanea" del centro oli Val d'Agri (Cova) di Viggiano (Potenza) e ha avviato le "procedure di fermo dell'impianto".
    La decisione, "presa per rispetto delle posizioni espresse dal territorio, dal presidente della Regione dalla giunta regionale", è la conseguenza della delibera della giunta regionale della Basilicata, adottata la sera della vigilia di Pasqua. La compagnia petrolifera ha ribadito "di aver adempiuto a tutte le prescrizioni imposte dagli enti competenti che sono sempre stati tenuti informati sulle attività di intervento e di monitoraggio ambientale in corso".
   Il centro oli di Viggiano (Potenza) dell'Eni rimarrà fermo almeno per 90 giorni: lo prevede il provvedimento della giunta regionale della Basilicata, che sarà notificato all'Eni entro domani. Lo ha reso noto il presidente della Regione, Marcello Pittella (Pd): "Abbiamo agito perché preoccupati per l'ambiente e la salute dei cittadini e agiremo in futuro con estremo rigore. Andremo avanti con la schiena dritta", ha detto. "In questi tre mesi - ha aggiunto Pittella - noi controlleremo gli interventi dell'Eni. Pensiamo che sia un tempo sufficiente per realizzare le prescrizioni che abbiamo indicato alla compagnia".

Il governatore, che era insieme a tecnici e funzionari di Regione e Arpab, assessori e consiglieri regionali e i sindaci di Viggiano e Grumento Nova (Potenza), ha spiegato i passaggi che hanno portato alle prescrizioni, alle diffide e infine alla sospensione del centro oli: "I dati forniti dall'Eni non sono stati chiari. I sopralluoghi dovranno portare - ha aggiunto l'assessore all'ambiente, Francesco Pietrantuomo - ad un piano di manutenzione complessiva dell'impianto". E' stata confermata una "contaminazione superiore a cinque volte quella prevista" in un'area all'esterno del centro oli. La sospensione ha l'obiettivo di evitare l'estendersi della contaminazione e l'avvio di una bonifica che metta al sicuro la falda acquifera, mentre saranno intensificati i controlli sul fiume Agri e nella diga del Pertusillo.


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