Vivere in zone con centrali elettriche a carbone provoca un abbassamento del peso alla nascita dei bambini, dovuto al maggiore inquinamento. Lo ha dimostrato uno studio pubblicato da Nature Energy, realizzato negli Usa dopo un incidente a una centrale nucleare che ha provocato un passaggio al carbone.
La ricerca della Carnegie Mellon University ha analizzato i dati sulle nascite dopo l'incidente di Three Mile Island, il più grave negli Usa, che ha portato alla chiusura di diverse centrali nucleari, che sono state sostituite da quelle a carbone.
"Nei 18 mesi dopo la chiusura - scrive Edson Severnini, l'autore della ricerca -, il peso alla nascita è risultato inferiore del 5,8%. L'impatto è risultato maggiore nelle aree più vicine alle centrali, e inizia a manifestarsi nei bimbi nati tre mesi dopo la chiusura, segno che l'esposizione nell'ultimo trimestre di gravidanza ha un effetto minore".
Un basso peso alla nascita è associato a un maggior rischio di basso QI e altri problemi cognitivi e di salute. Lo studio è particolarmente preoccupante per gli Usa, dove il neopresidente Donald Trump ha recentemente propugnato un ritorno al carbone.