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Trivelle: presidente della Consulta Grossi, a referendum si deve votare

Galletti, andrò a votare NO

Redazione ANSA

Presa di posizione del presidente della Consulta Paolo Grossi interpellato sul referendum di domenica: è giusto partecipare al voto, ha detto. Mentre il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, ha sciolto la riserva: "Andrò a votare e sosterrò le buone ragioni del 'No", ha fatto sapere. Intanto, a una settimana dallla consultazione popolare, è sempre più duro lo scontro politico.

Al referendum sulle trivelle "si deve votare: ogni cittadino è libero di farlo nel modo in cui ritiene giusto. Ma credo si debba partecipare al voto: significa essere pienamente cittadini. Fa parte della carta d' identità del buon cittadino" ha detto il presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi, interpellato nella conferenza stampa dopo la relazione annuale.

Mattarella "sull'energia dovrebbe prendere una posizione" afferma il leader del M5S Beppe Grillo, mentre lascia l'hotel Forum di Roma, alludendo al referendum di domenica sulle trivelle. "Bisogna che ogni tanto prenda una posizione. Sull'energia è una questione di civiltà e quindi dovrebbe prendere una posizione. E sicuramente lo farà", aggiunge invitando il presidente della Repubblica a pronunciarsi in merito. 

Il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, ha deciso che voterà No. "Ho sempre ritenuto tutte pienamente legittime le posizioni in campo nel referendum sulle trivellazioni, compresa quella di chi sceglierà l'astensione puntando al mancato raggiungimento del quorum. Poiché da più parti mi viene chiesto cosa farò domenica, la mia risposta è che andrò a votare e sosterrò le buone ragioni del 'No'".

Questa mattina il ministro, aveva ribadito di essere "convinto della strumentalità di questo referendum. Il referendum è su un argomento molto limitato. Tocca solo le piattaforme che sono già in funzione entro le 12 miglia (stiamo parlando di una piccolissima parte di quelle operanti in Italia) e tende a regolare la durata di queste. E' chiaro che si vuole fare una battaglia politica di un altro tipo". Il ministro ha spiegato che "noi abbiamo le norme più sicure sulle trivellazioni al mondo, non dobbiamo trasformare questo in un tema ideologico. Il problema non è quello di estrarre il petrolio, ma di consumarne sempre meno e noi siamo impegnati su questo". In questo senso Galletti ha ricordato come l'Italia sia tra i paesi che hanno la più alta produzione di energia rinnovabile, ("siamo al 17 per cento", ha detto) e che si stanno facendo "politiche molto forti sulla mobilità sostenibile insieme ai Comuni e alle Regioni. Stiamo puntando sull'efficienza energetica". "Se vogliamo non estrarre più petrolio, dobbiamo rendere indipendente il Paese sempre di più - ha concluso Galletti -. E' chiaro che questo richiederà degli anni. Dobbiamo gestire questa transizione sapendo che dobbiamo estrarre il petrolio con il minor rischio possibile, così come stiamo facendo, e nel contempo mandare avanti queste politiche".

"Le dichiarazioni del ministro dell'Ambiente Galletti sulla sua scelta di votare o meno al referendum destano sincero stupore" afferma il senatore della Sinistra Pd Carlo Pegorer. "Il Referendum di domenica prossima non può essere nascosto tanto più se è stato promosso da 9 Consigli regionali. E chi ha funzioni di governo, in questi casi, dovrebbe sempre promuovere la partecipazione dei cittadini al voto. Se l'incertezza sull'andare a votare o meno proviene per giunta da chi è titolare del ministero dell'Ambiente, tema al centro del quesito referendario, la cosa non può che destare uno spaesamento ancor maggiore tra i cittadini. La partecipazione democratica è e resta un valore per tutte le democrazie avanzate e lo è ancor di più quando il governo in carica è a guida di un partito che si chiama Democratico", conclude Pegorer.

"Il Presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi, sottolineando l'importanza della partecipazione al referendum, ha ricordato che cosa significhi stare dalla parte della Costituzione, senza se e senza ma. Riflettano su queste parole gli esponenti di governo che, ancora in queste ore, lanciano irresponsabili inviti all'astensione al referendum sulle trivelle di domenica prossima" afferma Sinistra Italiana con Alfredo D'Attorre dell'esecutivo nazionale. 

"Costituzione, art 48 comma 2: Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico: -6 giorni al referendum" afferma il leader della Sinistra Pd Roberto Speranza, impegnato in giro per l'Italia per il Sì al Referendum di domenica 17 aprile sulle trivellazioni. Due - prosegue la nota - gli appuntamenti principali: giovedì 14 aprile a Terrasini (Palermo) alle 16.30 e venerdì 15 a Pisa alle 21.15.

Il Comitato 'vota sì' per fermare le trivelle accoglie con soddisfazione la dichiarazione di oggi del presidente della Corte Costituzionale Paolo Grossi che "ha invitato i cittadini ad andare a votare per il referendum il 17 aprile" dicendo: "credo si debba partecipare al voto: significa essere pienamente cittadini. Fa parte della carta d'identità del buon cittadino". "Salutiamo con soddisfazione - afferma il Comitato - il richiamo alla partecipazione democratica dei cittadini espresso dalle più alte cariche dello Stato e da un gran numero di parlamentari e di rappresentanti delle istituzioni, a fronte della strategia del silenzio che si è tentata sul Referendum del 17 Aprile". Il Comitato ricorda che l'invito agli elettori ad andare a votare il 17 Aprile è giunto anche dal presidente del Senato Pietro Grasso e dalla presidente della Camera Laura Boldrini. E, concludono dal Comitato, "mentre il sito del ministero dell'Interno ricorda che 'il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico', il capo del governo Matteo Renzi continua ad invitare i cittadini italiani all'astensione".

"Salva i referendum, invita i cittadini ad andare a votare perché il governo sbaglia e di grosso, perché teme il voto e dice di non andare a votare". Al sesto giorno di sciopero della fame contro la censura televisiva sul referendum sulle trivelle del 17 aprile, gli esponenti dei Verdi Angelo Bonelli e Gianfranco Mascia hanno scritto una lettera all'attore comico Maurizio Crozza, facendogli presente che se farà l'appello loro "interromperanno lo sciopero della fame: aiutaci a non far morire di democrazia il referendum del 17 aprile". "Sarebbe importante è bello che nel tuo intervento di domani a Di Martedì - dicono Bonelli e Mascia - trasmetta questa informazione a tutti noi italiani. Non c'è bisogno che tu prenda posizione, perché crediamo che i cittadini sappiano già che la posta in gioco non è una trivella in più o in meno ma il futuro energetico del nostro Paese: fossile o rinnovabile". "Domani ci piacerebbe vedere metterti i dentoni e il parrucchino, alzare il dito spiegando: 'Signori, il 17 aprile c'è un referendum' - concludono - così diventerai il baluardo della democrazia e della libera informazione in Italia".

Aumenta la lista degli artisti italiani che si schierano a favore del Sì, per il referendum abrogativo sulle trivelle, indetto per il 17 aprile. "Ti è mai successo di "salvare" il mare? #Si‬#VotaSi‬#referendum‬#17aprile‬ #notrivelle", scrive Giuliano Sangiorgi, cantante dei Negramaro, sui suoi social network, postando anche una sua foto in mezzo al mare.‬

"Le parole del presidente della Corte Costituzionale sono un raggio di sole per la democrazia in Italia, in un momento di buio e silenzio dell'informazione e delle istituzioni a partire dal governo che ha invitato all'astensione per il referendum del 17 aprile prossimo" lo dichiara Angelo Bonelli dei Verdi " Chiedo a quei partiti e ai suoi leader -continua l'esponente dei Verdi - che oggi fanno campagna per l'astensione, come potranno chiedere ai cittadini di andare a votare quando ci saranno le prossime elezioni politiche" ? " Il voto del 17 aprile non è inutile, perché se così fosse - conclude Bonelli - il governo avrebbe potuto evitarlo abrogando una norma, che rendendo infinite le concessioni per idrocarburi fa un grande regalo ai petrolieri rendendo impossibili le bonifiche e il risanamento di quei siti, oppure avrebbe potuto accorpare il voto del referendum con le amministrative del 5 giugno risparmiando 300 milioni di euro".

"Domenica 17 aprile dobbiamo fare in modo che la legislazione italiana torni ad essere costituzionale, evitando l'infrazione europea per la direttiva offshore. E ribadendo cosa è strategico per la nostra economia: non risolvere qualche problema dei petrolieri, ma affermare il valore del mare rispetto al turismo, alla pesca, alla blu economy" ha detto oggi a Venezia il presidente della Puglia, Michele Emiliano, partecipando con l'on. Davide Zoggia (Pd) ad un'iniziativa del Comitato promotore del referendum. "La scorsa estate - ha ricordato Emiliano - avevo chiesto insieme al presidente della Basilicata, su delega delle altre regioni, un incontro al Governo per discutere gli effetti dello Sblocca Italia su prospezioni e trivellazioni. Ricevuti in un primo momento da un sottosegretario, la risposta è stata negativa: il Governo non ha dato questa possibilità di dialogo alle Regioni". "Il referendum - ha concluso - nasce quel giorno, quando la nostra speranza di ascolto è caduta nel vuoto".

"Bene ha fatto il Presidente della Corte costituzionale Grossi a ricordare la necessità di votare al referendum sulle trivelle. In questi ultimi anni abbiamo assistito ad un allontanamento degli elettori dalle urne che poi ha portato anche a risultati paradossali, come il 40% di Renzi alle europee con una bassa affluenza" ha detto, a Tgcom24, il senatore di Forza Italia Andrea Mandelli, vicepresidente della Commissione Bilancio. "L'invito all'astensione del governo forse fa bene a Renzi ma non all'Italia. Bisogna andare a votare ed esprimere una posizione. Resta il fatto che il governo è in chiara difficoltà. Basta pensare al Jobs Act che zoppica, all'aumento delle pressione fiscale, alla scarsa rilevanza internazionale dimostrata sull'immigrazione, nel caso Regeni e nella vicenda Marò. E, da ultimo, alle stime di crescita riviste al ribasso nel Def, ritenute persino ottimistiche dall'Upb", ha concluso.

"Il mondo intero punta sullo sviluppo delle energie pulite mentre noi in Italia investiamo ancora sui petrolieri, a danno dei cittadini. Noi di Italia dei Valori invitiamo a votare sì al referendum del 17 aprile per eliminare le trivellazioni dai nostri mari e tutelare gli ecosistemi". Così il segretario nazionale dell'Italia dei Valori Ignazio Messina, che ha aggiunto: "Il disastro ambientale è sempre dietro l'angolo: noi di Idv chiederemo in Parlamento di conoscere il livello di sicurezza di ogni singola piattaforma petrolifera italiana".

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