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Gentiloni in visita a bioraffineria Marghera

Produzione green-diesel sarà di 1 mln tonnellate l'anno nel 2020

Redazione ANSA VENEZIA

Il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, insieme alla Presidente di Eni, Emma Marcegaglia, e all'Amministratore delegato, Claudio Descalzi, ha visitato martedì la bioraffineria Eni di Venezia, primo caso al mondo di riconversione da raffineria tradizionale in raffineria dedicata alla produzione di biocarburanti innovativi, ottenuta grazie alla tecnologia proprietaria Ecofining concepita da Eni.
    Nel corso della visita i vertici di Eni hanno evidenziato come la conversione in bioraffineria, condotta sugli impianti di Venezia e in corso di implementazione su quelli di Gela, sia un tassello fondamentale del processo di trasformazione in chiave low carbon che Eni sta portando avanti sulle proprie attività.
    La produzione complessiva di green-diesel raggiungerà 1 milione di tonnellate/anno nel 2020, con un investimento complessivo pari a 500 milioni di euro. Da circa 80 anni Eni sta investendo nell'attività di questo complesso industriale, generando sviluppo e occupazione: negli ultimi cinque anni hanno lavorato nel sito mediamente circa 500 persone, compreso l'indotto. Negli ultimi tre anni, è stato ricordato, Eni ha speso in Italia 15 miliardi di euro e per il prossimo quadriennio prevede di rilanciare con 21 miliardi di euro, di cui 4 miliardi per la riconversione industriale, per portare avanti un percorso di trasformazione che tocca tutti i settori di business, non solo la raffinazione: dall'upstream alla chimica, dalla generazione di energia elettrica alle bonifiche. L'obiettivo è quello di dare nuova vita ad asset esistenti in ottica low carbon e favorire una maggiore efficienza energetica, senza ridurre gli organici, ma investendo nelle tecnologie e nelle competenze.
    Dal 2009 al 2016 Eni ha investito circa 1,5 miliardi di euro in ricerca, che ha permesso di sviluppare più di 300 tecnologie proprietarie e oltre 6 mila brevetti; nel prossimo quadriennio la società investirà oltre 500 milioni di euro, collaborando con importanti università italiane e internazionali, come il MIT. In particolare, per la riconversione delle proprie raffinerie, Eni ha fatto leva su una tecnologia proprietaria unica al mondo per la produzione di biocarburanti di alta qualità, denominata Ecofining. È nato così il green-diesel, che può essere additivato senza limiti nei gasoli tradizionali e che consente, nella miscelazione dell' "Eni Diesel più", di ridurre le emissioni di CO2 del 7% e di particolato fino al 40% oltre a migliorare l'efficienza del motore.

L'energia verde è in grado di abbattere il particolato, la concentrazione di pm10 che si è fatta particolarmente sentire in questi giorni soprattutto in pianura Padana. Il premier Paolo Gentiloni lo ha ricordato a Marghera visitando la bioraffineria dell'Eni. "Ne abbiamo discusso per una settimana - ha aggiunto alludendo all'alta concentrazione di pm10 soprattutto in Pianura Padana -. La risposta è nello sviluppo, la tecnologia, l'innovazione". Tra le più importanti sfide della nostra generazione Gentiloni ha citato proprio "la lotta al cambiamento climatico. Sappiamo - ha rilevato - che non è solo una sfida diplomatica, l'accordo di Parigi, ma è una sfida che ci entra in casa, influisce sui fenomeni climatici anomali ai quali assistiamo. Perchè non c'è dubbio che l'alternarsi di siccità e fenomeni alluvionali straordinaria - ha sottolineato - cominci a non essere più un fenomeno soltanto africano o relativo al Golfo del Messico ma lo vediamo in Italia. Abbiamo avuto in questi ultimi mesi in modo particolare segnali rilevanti di questo genere". Quindi, per Gentiloni, l'Italia deve confermare i propri impegni "che si sono fatti più stringenti negli ultimi anni verso un'economia sostenibile, lo sviluppo delle rinnovabili". Ha ricordato il fatto che le rinnovabili siano passate "in non molti anni da poco più del 6% a quasi il 20% come contributo ai consumi finali di energia. Siamo arrivati all'obiettivo del 17% che era previsto nel 2020, quindi con 2-3 anni di anticipo". "Non è solo una cosa di cui essere orgogliosi, è una necessità se vogliamo dare allo sviluppo la direzione necessaria - ha concluso -. E bisogna farlo adesso, perchè le scelte strategiche per il futuro si fanno esattamente nel momento in cui le economie danno segnali di ripresa".

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