Più di due terzi degli investitori istituzionali intendono aumentare gli investimenti sulla lotta al cambiamento climatico. Lo rivela (come riferisce il Financial Times) uno studio commissionato dalla banca britannica HSBC (la più grande d'Europa) alla società di ricerche di mercato East & Partners.
Più di metà degli investitori istituzionali sentiti (497 in tutto) lamenta però di ricevere informazioni "altamente inadeguate" dalle aziende sui rischi che corrono per il riscaldamento globale e sulla loro capacità di passare a tecnologie pulite.
In Europa il 97% degli investitori sentiti ha detto di voler aumentare la collocazione di capitali in tecnologie a bassa produzione di carbonio e in beni favoriti dalle politiche per il clima. Questa percentuale è dell'85% nelle Americhe e del 68% in Asia. Fanalino di coda è il Medio Oriente, dove solo il 19% degli investitori vuole puntare sull'economia verde.
Il rapporto ha sentito anche 507 società oggetto degli investimenti. Poco più della metà ha dichiarato di avere una strategia sull'ambiente e solo il 43% la rivela volontariamente agli investitori. In Asia solo il 28% delle aziende hanno una strategia ambientale, ma l'anno scorso erano meno del 20%.
Per Daniel Klier, capo della strategia dell'HSBC, la finanza verde sta uscendo dalla nicchia dei fondi "etici" e sta diventando un elemento standard di molte decisioni di investimento. (ANSA).