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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Art. 10 ecobonus, favorevoli e contrari in Senato

Le audizioni di Italia Solare, Federesco, EF, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confcommercio (articolo di Quotidiano Energia)

Quotidiano Energia - L’annosa questione dell’art. 10 del decreto Crescita sulla cessione dell’ecobonus è stata al centro di gran parte delle audizioni svoltesi ieri presso la commissione Industria del Senato, nell’ambito dell’affare assegnato n. 290 “ricadute dei sistemi di incentivazione per la riqualificazione energetica degli edifici sulle filiere produttive di settore”.

I rappresentanti di Confartigianato, Cna e Casartigiani hanno chiesto senza mezzi termini l’abrogazione della norma, nella convinzione che lo sconto immediato in fattura “distorce la concorrenza” ed esclude dal mercato le piccole imprese che “non dispongono della capacità finanziaria per anticipare lo sconto al cliente e non sono in grado di sopportare l’onerosità dell’operazione di cessione del credito”.

Di “distorsione del mercato a vantaggio dei soli fornitori finanziariamente in grado di procedere all’anticipazione dei bonus e con sufficiente capienza fiscale” ha parlato anche Confcommercio, che auspica “una revisione della disciplina volta a una maggiore garanzia della concorrenza e della tutela della filiera produttiva”.

Sulla stessa linea Italia Solare. “La possibilità di cessione del credito … pregiudica la filiera produttiva e commerciale degli impianti FV destinati ai privati, ponendo le condizioni per l’espulsione delle Pmi che ne costituiscono l’ossatura e per l’accentramento oligopolistico del lato dell’offerta in capo a grandi multi-utility”, ha sostenuto l’associazione, chiedendo perciò che la norma, peraltro “in contrasto con il divieto di aiuti di Stato”, venga “abrogata o, quanto meno, modificata abrogando il divieto di cessione a istituti di credito”.

Federesco ritiene per parte sua che l’art. 10 sia “a favore esclusivamente delle poche utility del settore energetico che hanno la capacità e la solidità a fare tali operazioni, sebbene di fatto in conflitto di interessi, escludendo le centinaia di Esco certificate”. L’associazione propone “un periodo di detrazione di solo 5 anni (e non più 10), eliminando l’obbligo della compensazione e dello sconto in fattura e qualunque vincolo di cessione del credito fiscale”.

Fuori dal coro Elettricità Futura, per la quale l’art. 10 sarebbe “un’opzione integrativa a quelle esistenti che assicura una notevole semplificazione delle procedure a beneficio dei clienti finali e costituisce un ulteriore stimolo agli interventi di riqualificazione”, come “questi primi mesi di applicazione stanno già dimostrando”.