Quotidiano Energia - Finito sotto attacco degli ambientalisti, il Salone dell’auto di Francoforte si appresta a partire (il 12 settembre alla presenza di Angela Merkel) in un clima diverso dal passato, che si riflette anche in un differente modello organizzativo dell’evento.
A sottolineare l’evoluzione della manifestazione lo stesso presidente dell’associazione dei costruttori tedeschi (Vda), Bernhard Mattes, nella conferenza stampa di lancio di ieri, per la prima volta sganciata dall’apertura del Salone. Tra le ragioni indicate, appunto, “il contesto sociale e politico molto differente”. “In concomitanza dell’evento sono state organizzate delle manifestazioni critiche”, spiega Mattes, “e abbiamo proposto alle Ong coinvolte di aprire un dialogo”. Proposta accettata: giovedì si terrà un tavolo ad hoc a Berlino.
“Noi contribuiremo alla protezione del clima e investiremo massicciamente nella mobilità sostenibile”, rimarca quindi il presidente Vda, osservando che “la penetrazione delle auto elettriche sarà indispensabile per centrare gli ambiziosi limiti europei sulle emissioni di CO2 al 2030”. In quest’ottica, “7-10 milioni di e-car dovranno essere sulle strade tedesche entro questa scadenza, ma sarà possibile solo se ci saranno una profonda accettazione dei consumatori e le migliori condizioni normative”.
“Nei prossimi anni i nostri costruttori e fornitori investiranno 40 miliardi di euro nella mobilità elettrica”, insiste Mattes, “ma l’infrastruttura di ricarica deve essere allargata sia nel settore pubblico che in quello privato”. Oggi in Germania si contano circa 20.650 colonnine pubbliche. “Non abbastanza” secondo il numero uno di Vda, che al 2030 fissa obiettivi molto più spinti: “1 milione di punti di ricarica pubblici, 100mila fast charger e diversi milioni di punti di ricarica privati”.
“I consumatori accetteranno l’auto elettrica solo se sarà facile da ricaricare”, taglia corto Mattes, prima di annunciare la prossima stesura di un piano strategico tedesco per l’auto che vedrà cooperare costruttori, politica e sindacati. Si chiamerà “Converted action on mobility” e “il focus sarà sulla mobilità elettrica”, senza dimenticare però anche “e-fuels, metano e idrogeno”.
Il rappresentante dell’auto tedesca pone l’accento infine sulla nuova formula del Salone, glissando però sulle diverse assenze di peso come quelle di Fiat, Volvo e Nissan. “Il Salone sta cambiando, come del resto sta facendo l’intera industria”, conclude Mattes, “un tempo era un’esibizione di marketing, un luogo esclusivamente per presentare le gamme. Oggi invece sta diventando sempre di più un momento di incontro e dialogo, networking e cooperazione, orientato al futuro”.