Quotidiano Energia - Va bene avere una visione su come dovranno essere le industrie ad alta intensità di energia al 2050, ma intanto si inizino ad affrontare i problemi che queste imprese hanno oggi. Si può riassumere così la posizione che gli energivori hanno portato mercoledì alla riunione convocata al Mise dal dg Mario Fiorentino per la costituzione del gruppo tecnico a supporto della definizione del contributo italiano al Piano d’azione europeo sui processi di trasformazione delle industrie energy intensive per realizzare entro il 2050 un’industria senza impatto sul clima. Un’iniziativa avviata dalla Ue nel 2015 con la creazione di un Gruppo di esperti ad alto livello composto da rappresentanti degli Stati membri per i quali gli energivori hanno particolare importanza (l’Italia tra questi), della società civile, dell’industria, della Bei e della Bers.
Nel corso dell’incontro di mercoledì a Via Veneto, a cui era presente il sottosegretario allo Sviluppo economico, Andrea Cioffi, a quanto si apprende, le imprese hanno quindi chiesto di mettere a verbale e inserire all’ordine del giorno della prossima riunione la questione del decreto gasivori che non arriva, delle misure per gli energivori elettrici, dei costi indiretti dell’Ets, dei Ppa, della riforma dei Tee per un’innovazione di processo decarbonizzata (tema peraltro oggetto di uno studio di Confindustria in via di definizione). Oltre alle associazioni industriali, alla riunione erano stati invitati, ambientalisti, consumatori, sindacati e Tso.
Tornando all’iniziativa Ue, il Gruppo di alto livello nato nel 2015 ha di recente istituito tre sottogruppi per elaborare un piano generale per la transizione dell’industrie ad alta intensità di energia verso un’economia circolare, sostenibile e a basse emissioni di carbonio, attraverso azioni di breve e medio periodo tenendo conto anche del loro impatto sociale.
Il testo definitivo del Piano d’azione europeo per l’industria energivora al 2050 dovrebbe essere presentato al Gruppo di alto livello a metà del prossimo ottobre. Intanto è stata elaborata una prima bozza a cui possono essere inviate osservazioni entro metà luglio. Il gruppo voluto dalla DG Mise guidata da Fiorentino dovrà quindi contribuire alla preparazione della posizione italiana sulla proposta di documento.