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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Ricarica e-car, da dove si riparte per le tariffe

Arera valuta il mantenimento della Btve per le colonnine pubbliche. Il 14 maggio incontro tra Autorità e Motus-E (articolo di Quotidiano Energia)

Quotidiano Energia - In attesa di quantificare gli effetti del bonus/malus auto, il mondo della mobilità elettrica guarda con grande attenzione agli sviluppi regolatori per le ricariche, in particolare lato tariffe. Un nodo “non piccolo” come l’ha definito nei giorni scorsi il segretario generale di Motus-E, Dino Marcozzi, che sarà al centro di un incontro tra l’associazione e Arera fissato per il 14 maggio. L’appuntamento arriva a stretto giro dall’avvio del procedimento dell’Autorità per l’aggiornamento infra-periodo su tariffe e qualità del servizio per trasmissione e distribuzione elettrica, che affronta fatalmente anche il tema delle ricariche pubbliche.
Tra gli “orientamenti” indicati dal Regolatore nella delibera 126/2019 quello di valutare l’opportunità di prorogare la tariffa Btve (utenze in bassa tensione per ricarica pubblica di veicoli elettrici) anche nel prossimo quadriennio.

In precedenza, come “misura di supporto iniziale”, l’Authority aveva già deciso con la 654/2015/R/eel di “mantenere la tariffa monomia” nel periodo 2016-2019 per i punti di prelievo in bassa tensione dedicati alle ricariche pubbliche, prevedendo tuttavia al tempo di rimuoverla una volta a regime. Nella stessa delibera, ricorda Arera, si era ritenuto anche di “non dare luogo a tariffe particolari per punti di prelievo alimentati in media tensione”, dal momento che i punti di ricarica veloce, “essendo verosimilmente inseriti in stazioni di rifornimento”, non sarebbero stati alimentati da punti di prelievo dedicati.

I monitoraggi effettuati dall’Autorità nell’arco del quadriennio 2016-2019, intanto, hanno dimostrato secondo l’Autorità “un limitato ricorso alla tariffa Btve che, in base ai dati finora disponibili, interessa meno di 1.000 punti di prelievo in bassa tensione per un volume di energia prelevata ancora inferiore a 2 GWh/anno”.

“Pur non essendosi manifestato, sinora, un deciso sviluppo della penetrazione dei veicoli elettrici”, per il Regolatore gli incentivi all’acquisto delle auto elettriche inseriti nell’ultima manovra potrebbero “preludere a un aumento del parco” e, pertanto, “della necessità di sviluppare la rete di punti di ricarica in luoghi aperti al pubblico, a cui si applicano le disposizioni dell’articolo 4 del D.Lgs 257/2016 (Dafi, ndr)”.

Anche se solo incidentalmente, il tema dell’auto elettrica è toccato anche nel dco per il quadro strategico 2019-2021 dell’Autorità, che ricorda tra le altre cose le “sperimentazioni” realizzate per le ricariche. Ancora, si legge nel documento in consultazione fino al 10 maggio, “le unità di produzione, precedentemente escluse dal mercato del dispacciamento (…) compresi accumuli e veicoli elettrici, potranno fornire risorse per i servizi di dispacciamento, anche tramite efficaci forme di aggregazione”.   

In materia di mobilità elettrica, Arera ha già incontrato a marzo una delegazione di E-mob.