Canale Energia - Le sale cinematografiche si arricchiscono di film e documentari dedicati alle grandi imprese in montagna di chi cerca di alzare l’asticella dei propri limiti. Tra grandi spazi selvaggi e natura incontaminata i protagonisti di queste avventure ci portano insieme alla scoperta di un sè più “vero”.
Guardando queste proiezioni, ammirandone le fotografie e le nuove tecniche di ripresa e montaggio, viene da chiedersi: qual è l’impatto di sci, mountain bike, arrampicata, alpinismo? L’ecosistema risente dell’attività umana e, in particolare, dell’attività di ripresa di queste gesta?
La risposta è sì. Per fare un esempio, il campo base dell’Everest si può definire una meta turistica. La pericolosità dell’impresa quasi scompare, mentre cresce la produzione di rifiuti. Per questo vengono organizzate delle spedizioni apposite per recuperare il materiale lasciato al campo.
“Il messaggio che mandiamo è di vivere questi spazi in una maniera pulita”, ha spiegato ai microfoni di Canale Energia Alessandra Raggio, direttore responsabile del Banff Mountain Film Festival World Tour Italy, incontrata in occasione della tappa romana del 27 marzo. La manifestazione cinematografica attraversa l’Italia (ultima data del tour 2019 il 10 aprile) per riproporre corto e medio metraggi proiettati al Festival del cinema di Montagna di Banff in Canada. “L’uomo inquina, per quanto piccolo rispetto alle grandi bellezze naturali. Va bene fare esperienze, ma ricordiamo che la montagna è fragile”. Di seguito la video intervista integrale ad Alessandra Raggio.
Il turismo si può dire davvero sostenibile, economicamente come ambientalmente?
Tutti i video usati per le coperture dell’intervista sono brevi clip dei documentari presentati in sala e presenti sulla pagina facebook dell’evento.