Quotidiano Energia - Continua a mordere la crisi della distribuzione carburanti in autostrada. Il consueto focus messo a punto da Anisa sulla base dei dati Aiscat pubblicato su Figisc-Anisa News, infatti, evidenzia ancora una volta le profonde difficoltà del settore, alle prese sempre con una caduta “verticale” delle vendite. Considerando la somma di benzina, diesel e Gpl, nel 2017 si registra in particolare una scivolata del 64,1% nel confronto con il 2001, del 57,8% sul 2007 e del 33% rispetto al 2012.
Tra i prodotti, spiega l’associazione, la benzina ha perso nel 2017 l’83,8% sul 2001, il 68,7% sul 2007 e il 33,6% sul 2012, mentre il gasolio è arretrato rispettivamente del 55,6%, del 59,5% e del 35,5%. Il Gpl, invece, cede 5,3 punti sul 2001, guadagna il 48% sul 2007 e perde il 12,6 % sul 2012.
In picchiata, di conseguenza, l’erogato medio per area di servizio: 10,248 milioni di litri/pv nel 2001, 8,57 mln nel 2007, 5,27 mln nel 2012, 3,88 mln nel 2016 e 3,72 mln nel 2017.
Anisa mette sotto la lente poi la crescita dei pedaggi (+94,6% in valore assoluto tra il 2001 e il 2017, +66,1% a livello di resa per chilometro percorso) e le vendite dei beni sottoposti a royalty diversi dai carburanti: +6,6% nel 2017 sul 2001, ma giù del 15,9% sul 2007 e del 6,3% sul 2012.
Sostanzialmente stabile, infine, il numero delle aree di servizio carburanti (408 nel 2001, 415 nel 2007 e nel 2012 e 403 nel 2017), mentre per i servizi di food & beverage i ristoranti attivi e censiti da Aiscat risultano 156 nel 2001, 166 nel 2007, 176 nel 2012 e 170 nel 2017. I bar (e tipologie similari) sono passati invece da 330 nel 2001 a 325 nel 2007, per arrivare a 420 nel 2012 e riscendere a 406 nel 2017.