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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Iot, In Italia nel 2017 il settore è cresciuto del 32%

Dati del Osservatorio School of Management Polimi

Canale Energia - E’un quadro positivo quello relativo al comparto dell’Internet of Things nel nostro Paese nel 2017, un settore che, in linea con i trend internazionali, continua a crescere (+32%), trainato dallo Smart Metering. Questo segmento da solo arriva infatti a sfiorare i 980 milioni di euro (26% del mercato, +3% rispetto al 2016), uno scenario legato agli obblighi normativi relativi all’ambito gas (2,4 milioni di contatori installati presso le utenze domestiche nel 2017) e all’installazione di contatori elettrici intelligenti.  E’ la fotografia scattata dall’edizione 2017 dell’Osservatorio Internet of things della School of Management del Politecnico di Milano presentata questa mattina nel capoluogo lombardo.

In Italia il mercato dell’ Iot continua a crescere in maniera rilevante – ha spiegato Giulio Salvatori Salvadori, direttore dell’Osservatorio Internet of Things (vedi anche il video) – la crescita registrata nel 2017 è del + 32%, per un valore che arriva a toccare quota 3,7 mld di euro. Anche se in termini percentuali il dato è lievemente inferiore a quello del 2016, in termini assoluti è superiore, perché abbiamo una crescita di 900 milioni di euro dal 2016 al 2017, mentre il valore si attestava a 800 milioni di euro tra 2015 e 2016”.

Si tratta di “una crescita che va ad incrementare sempre più il mercato digitale, pari a 67,6 miliardi di euro nel 2017, cifra superiore di 1 miliardo e mezzo di euro rispetto al 2016. In sostanza è come se quella crescita fosse oggi spiegata dai dati relativi alla vendita di soluzioni Internet of Things”.

Tra i trend che stanno caratterizzando in maniera sempre più rilevante il settore, ha spiegato Salvadori, c’è una “progressiva enfasi sui servizi”. “Sempre più frequentemente nascono nuovi modelli di business che includono l’affiancamento e addirittura la sostituzione della vendita di un oggetto connesso con la vendita di servizi sempre più smart che portano valore al cliente e all’impresa. Questo scenario si traduce anche a livello quantitativo: un miliardo e 250 milioni di euro, ovvero il 34% del mercato Iot è legato alla vendita di servizi, dato in crescita del 52% rispetto al 2016”.

 

Smart City, il 9% del mercato IoT

Anche in ambito smart city i numeri sono positivi: Il comparto costituisce il 9% del mercato Iot, pari a 320 milioni di euro, anche se pesa ancora poco rispetto ad altri settori. “Abbiamo sicuramente tanti progetti avviati, però molti di questi progetti sono ancora in fase sperimentale e solo nel 37% dei casi passano alla fase esecutiva. Ci sono due tipi di problematiche: da un lato il tema dei dati, che vengono raccolti ancora troppo poco e, solo in 1 caso sui tre, vengono poi analizzati effettivamente dai Comuni, ma quasi mai valorizzati in maniera rilevante; dall’altra c’è il tema della collaborazioni con il privato. Solo nel 12% dei casi il Comune va a collaborare con un attore privato. Oggi in Italia, in un contesto caratterizzato da scarsità di fondi, si dovrebbero, invece, avviare collaborazioni che prevedano il privato come facilitatore del progetto e il Comune come gestore della  regia del paternariato di attori”.

Sicurezza, una questione centrale

Una delle questioni centrali legate alla rivoluzione introdotta dall’IoT è sicuramente quella della sicurezza, che va affrontata in maniera adeguata e soprattutto in maniera multidisciplinare. In questo senso, come ha sottolineato Donatella Proto dirigente del Ministero  dello Sviluppo Economico, è fondamentale tematizzare il problema “della conoscenza e della formazione”.

La mancanza di adeguate skills e adeguate professionalità – ha spiegato Proto –  impedisce a questo settore di evolvere velocemente come invece è auspicabile”. Solo un’adeguata conoscenza di questo comparto permette infatti di avere una maggiore consapevolezza dell’importanza della sicurezza per il sistema Paese. In questo senso la smart city deve diventare anche una“safe city”.  “Una città intelligente deve essere assolutamente una città sicura. La sicurezza non è soltanto quella delle persone, ma è anche la sicurezza del nostro sistema Paese, delle infrastrutture strategiche. E’ fondamentale essere consapevoli di questo, altrimenti dal sogno si passa all’incubo”.