Quotidiano Energia - Se di qui al 2040 le reti elettriche tra e all’interno dei Paesi europei non saranno rafforzate, si avrà nel periodo un aumento medio dei costi del sistema di 43 miliardi di euro l’anno, cioè più di tre volte e mezzo i 12 mld €/anno necessari per il rafforzamento. E’ la conclusione del primo rapporto paneuropeo “Europe Power System 2040: completing the map” dell’associazione degli operatori del trasporto elettrico Ue, Entso-E, accompagnato da sei Piani regionali di investimento.
Il rapporto, che sarà in consultazione fino al prossimo 28 febbraio, si propone di definire l’assetto ottimale della rete del futuro sotto il profilo dei costi e delle istanze ambientali e di calcolare l’eventuale impatto del “non fare”. A questo scopo, Entso-E ha tracciato tre scenari di sviluppo delle reti al 2040: sistema decentralizzato e guidato da una forte cooperazione internazionale, sistema decentralizzato, proseguimento delle attuali politiche. L’ultimo scenario porterebbe a una mancanza di investimenti, con conseguente rallentamento del mercato energetico integrato europeo, minore competitività, perdita causa insufficienza delle reti di 156 TWh da rinnovabili (e in alcune situazioni fino a 4 volte questo volume) ed emissioni di CO2 del settore elettrico superiori del 10% all’ipotesi sistema decentralizzato.
Per quanto riguarda l’Italia, le linee Hvdc da aggiungere al nuovo Piano di sviluppo delle reti (Tyndp 2018) dovrebbero essere i progetti Adriatic Link lungo l’Appennino centro-meridionale e Tri-Terminal Link per connettere Sicilia e Sardegna, da 1.000 MW ciascuno.
Presentando il rapporto - che costituisce la seconda fase delle tre previste dalla preparazione del Tyndp 2018 dopo la prima di scenario redatta assieme a EntsoG – il segretario generale di Entso-E, Laurent Schmitt, ha sottolineato che “la rete europea ha bisogno di essere adattata, e ciò significa non solo rafforzata ed estesa ma anche digitalizzata”.