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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Elettricità Ue, focus su transizione e difesa del consumatore

Péruzy: “AU con Aeegsi per nuovi impieghi SII"

Quotidiano Energia - In Europa i prezzi dell’elettricità sono superiori del 30% rispetto agli Usa e quelli del gas di addirittura il 50%. E’ l’allarme lanciato ieri a Firenze dalla europarlamentare Simona Bonafé (PD) nel corso della conferenza di alto livello sulla regolazione europea nel settore elettrico, dedicata al ruolo di consumatori, operatori e infrastrutture davanti alle nuove sfide del mercato e della transizione.

Nel suo intervento alla tavola rotonda dedicata ai consumatori, l’a.d. e presidente di Acquirente Unico, Andrea Péruzy, ha annunciato che la società “si sta strutturando per essere in grado di mettere a disposizione dell’Autorità dell’Energia le proprie competenze per sviluppare misure volte a indirizzare il ruolo del consumatore nella transizione energetica, anche secondo principi di economia comportamentale”.

Péruzy, unico rappresentante del mercato elettrico italiano intervenuto alla conferenza, ha spiegato che senza un contributo consapevole dei consumatori sarà “molto più difficile” raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici ed energetici che attendono l’Europa. Prima, però, ha evidenziato l’a.d., “occorre capire chi è il consumatore cui si fa riferimento”, altrimenti vi è il rischio di “elaborare spinte a un ruolo più attivo tarate su un ideale di consumatore che nella realtà non esiste”. Ma “identificare le leve per favorire una maggiore partecipazione dei clienti finali al mercato è tutt’altro che banale, come dimostra il fatto che gli operatori italiani hanno speso circa un miliardo di euro in dieci anni riuscendo ad interessare alle offerte del mercato libero circa un quarto dei potenziali clienti”, ha detto Péruzy.

Facendo riferimento alle esperienze di altri paesi Europei “dove l’economia comportamentale, combinata con indagini a campione sui consumatori, è ormai strumento imprescindibile per indirizzare le policy di molti settori”, l’a.d. di AU ha sostenuto che il Sistema informativo integrato, includendo i dati di consumo rilevati su base quartaoraria dell’intera popolazione di consumatori di energia, “offre un potenziale di analisi superiore a quello di qualsiasi indagine a campione”. In questo senso, AU ha avviato un dialogo con l’Aeegsi per arrivare a un impiego del SII nella individuazione di nuove misure e strumenti, se necessario “anche attraverso il potenziamento delle competenze interne in tema di analisi statistica ed economica”.

Solo in questo modo, ha concluso Péruzy, “possiamo capire chi davvero sarà il consumatore del futuro e renderlo partecipe al mercato”. Un mercato, ha sottolineato a Firenze il direttore generale della DG Energia della Commissione europea, Dominque Ristori, che “non è una giungla” e dunque, ha aggiunto il commissario Ue all’Energia e al Clima, Miguel Arias Cañete, ha bisogno di un “solido quadro regolatorio”.

In questo senso, il presidente uscente di Ceer e del consiglio dei regolatori di Acer, John Mogg, ha avvertito che i regolatori “sono soggetti a una duplice minaccia: da un lato l’invadenza dei Governi, dall’altro la scarsità delle risorse, la cui mancanza erode la capacità di azione”.

Il nuovo presidente di Ceer e del consiglio dei regolatori di Acer, Garrett Blaney - che proprio ieri ha ufficializzato durante la conferenza il passaggio di consegne con Mogg - ha annunciato per pare sua che il lavoro delle organizzazioni europee dei regolatori sarà orientato verso il “triplice obiettivo delle tre D”: decarbonizzazione, digitalizzazione, attuazione (“delivery”) del terzo pacchetto energia. Il tutto cercando di tenere bassi i costi per i consumatori utilizzando il più possibile le dinamiche di mercato.

Altro tema discusso a Firenze è stato quello delle interconnessioni elettriche tra i Paesi Ue, che secondo Cañete sono ancora utilizzate “in modo inefficiente” e per il direttore di Acer, Alberto Pototschnig, “devono essere incluse pienamente nelle valutazioni di adeguatezza delle risorse di generazione nazionali”, pena un sistema “inefficiente e inefficace”.

Le interconnessioni, a giudizio di Bonafé, sono peraltro indispensabili per centrare l’obiettivo Ue per le rinnovabili al 2030 (che la commissione Envi di cui la europarlamentare fa parte vorrebbe accrescere dal 27 al 35%), assieme alla priorità di dispacciamento e allo sviluppo dei contratti Ppa.