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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Rinnovabili, una rete per unire il Mediterraneo

I primi risultati del “Progetto Mediterraneo”

e7, il settimanale di QE - Collegare la rete energetica alle rinnovabili, e perché no, anche realizzare una rete di TSO lungo tutto il bacino mediterraneo. Questo l’obiettivo del “Progetto Mediterraneo” una iniziativa finanziata dall’Unione Europea che insieme all’associazione Med-TSO (raccoglie 18 tso che si affacciano sul bacino mediterraneo, dalla Tunisia al Portogallo passando per la Grecia). Il progetto, la cui durata è di 3 anni, è a pochi mesi dal suo compimento. In vista della pubblicazione dei risultati finali, sono stati anticipati alcuni dati nel workshop “Sviluppo e integrazione delle energie rinnovabili nella regione mediterranea”, svoltosi in Algeria (24-25 ottobre), sede di Sonelgaz, uno dei membri della associazione. Il tema è la possibile integrazione delle FER nelle reti di trasmissione nazionali.

I risultati presentati ad Algeri sono promettenti. L’integrazione è possibile e la stabilità del sistema tra i diversi TSo gestibile. La domanda che resta aperta è stabilire nella pratica ruoli e regole.

Un’infrastruttura, quella elettrica, che sembra sempre di più avvicinarsi alla struttura della rete internet: decentralizzata e interconnessa tra diverse parti del mondo. Sarà sempre più necessario pensare e progettare secondo una visione globale il sistema energetico? 

Sébastien Lepy, Chairman del System development committee ENTSO-e, sta seguendo da tempo l’integrazione della rete europea per cui abbracciare anche il Mediterraneo del Sud rappresenta una naturale evoluzione.

Un progetto che potrà fare del Mediterraneo un sistema energetico di scambi, leggi, autonomia energetica, grazie alla produzione di energia da rinnovabili nell’intero bacino del Mare Nostrum. Un’opportunità che l’Europa riconosce come strategica per cui assicura massima attenzione al progetto al fine di spostarlo dalla teoria alla pratica valutandone una possibile seconda edizione.

Interconnessione e approvvigionamento: la sfida delle FER

Intervista a Tuileb Rabah, Responsabile del comitato tecnico di Med-tso per

l’integrazione delle rinnovabili nella rete e Dirigente di Sonelgaz, la TSo Algerina

Nel contesto del “Progetto Mediterraneo” avete realizzato uno studio per capire se fosse possibile integrare le energie rinnovabili nel sistema delle TSO del Mediterraneo. Al termine di questa fase è possibile pensare un sistema di reti  integrato?

Di fatto abbiamo studiato un modo per interconneterci, ora dobbiamo stabilire un sistema di regole per poterlo fare al meglio e in massima sicurezza per la stabilità  della rete nella pratica.

Il “Progetto Mediterraneo” sta volgendo al termine dei 3 anni previsti dalla Commissione europea, come vede una continuazione delle attività?

Credo che una prosecuzione del progetto dovrà essere più volta agli aspetti pratici.

Nel corso della conferenza stampa che ha avuto luogo il 24 ottobre, primo giorno del workshop, l’attenzione dei colleghi si è concentrata sulle opportunità date dall’integrazione delle FER con la rete centrale. Mentre gli aspetti legati all’opportunità data da un mercato elettrico mediterraneo sembrano quasi far temere una scarsa attenzione alle necessità delle risorse energetiche interne. Questo è un momento di grandi cambiamenti in Algeria come sono viste le reti energetiche, le rinnovabili e la crescita del Paese? Ritiene che sia un buon momento per pensare a questa integrazione?

L’Algeria ha un programma già approvato dal Governo rispetto all’integrazione delle rinnovabili nella rete. Quindi è operativa sotto questo aspetto.

I dubbi sono legati a come integrare le FER nel sistema, come gestire la rete. La necessità è, piuttosto, garantire che questa infrazione sia in grado di mantenere un monitoraggio della rete in sicurezza rispetto alla continuità di approvvigionamento.