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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Sen: attesa per il documento, i temi “caldi”

Verso presentazione a Palazzo Chigi il 10 novembre

Quotidiano Energia - Il velo sulla nuova Sen dovrebbe essere tolto venerdì 10 novembre (la data non risulta però ancora ufficialmente confermata), con la firma del decreto interministeriale Mise/Minambiente e una conferenza stampa da tenersi con tutta probabilità a Palazzo Chigi.

In quella occasione saranno quindi rese note le scelte del governo sulla strategia energetica del Paese da qui al 2030 (ma con un orizzonte allargato al 2050). Scelte in parte anticipate ieri da Calenda e Galletti in occasione di un'audizione in Parlamento.

Proprio dalla documentazione presentata dai due ministri emerge la forte partecipazione alla consultazione, così come la netta contrapposizione degli schieramenti in relazione ad alcuni temi. La gran parte dei 251 commenti (provenienti per il 28% da associazioni di imprese, per il 25% da singole aziende, per il 24% da associazioni, per il 14% da cittadini, per il 4% da organismi pubblici, per il 3% da universitari, per il 2% da società di consulenza e per l'1% da autorità indipendenti) si sono concentrati sullo sviluppo delle rinnovabili (145) e sull'efficienza (124).

Ma a dividere maggiormente sono stati la mobilità (che ha attratto 80 commenti), il corridoio di liquidità e in generale il ruolo del gas (76 commenti sulla sicurezza energetica e 61 sul mercato). Il tutto avendo ovviamente come sfondo il tema dell'elettrificazione dei consumi, che una parte del mondo energetico indica come strada maestra della transizione.

L'argomento mobilità alternativa, particolarmente interessante per i cittadini (primi con 22 commenti),  ha visto una divisione perfettamente simmetrica: 31 soggetti a favore della soluzione elettrica e 31 contrari a tale focus esclusivo, con sostegno invece alla neutralità tecnologica, in particolare con gas, biometano e Gnl.

In alcuni casi, sottolineano le schede, si suggerisce una focalizzazione su altre priorità e altri tipi di intervento (bike, riduzione parco, car sharing, Pums, Tpl, "cura del ferro", etc.) o politiche a favore dell'idrogeno.

Nella consultazione si è inoltre riproposto "il dibattito acceso tra sostenitori della mobilità elettrica e fautori di una fase di transizione ancora lunga da affrontare con tutti i combustibili alternativi e con auto nuove di classi di emissioni da Euro 6 in poi".

Passando al gas, "le osservazioni si sono divise in funzione del ruolo che si prevede sia assegnato nella fase di transizione energetica e sulla opportunità di sviluppare nuove infrastrutture per la diversificazione delle fonti e rotte di approvvigionamento".

Vi è "un generale consenso sullo sviluppo dell'import di Gnl nelle infrastrutture esistenti, ma con strumenti di mercato". Mentre "la maggior parte è contraria alla realizzazione di un nuovo rigassificatore, di tipo temporaneo e flottante (effettivamente escluso dalla Sen, come detto ieri da Calenda, ndr), e ritiene che bisognerebbe piuttosto rendere più attrattivo l'uso dei terminali di rigassificazione esistenti che sono di fatto sottoutilizzati".

Passando al corridoio di liquidità, "da un'analisi dei risultati si nota che il tema è molto controverso". Dei 43 soggetti intervenuti, 12 compagnie private (4 italiane), 5 associazioni (tra cui quella dei trader) e 2 regolatori europei (spalleggiati dall'Acer) si sono detti contrari paventando l'anticoncorrenzialità della misura e il rischio di costi maggiori ai benefici. I regolatori "hanno chiesto chiarimenti indicando le loro perplessità sulla conformità della misura alla regolazione europea".

I favorevoli comprendono 10 associazioni (tra cui consumatori civili e industriali), 5 società e un centro studi, con motivazioni essenzialmente legate alla "necessità di contrastare i fenomeni che portano al disallineamento dei prezzi dell'energia italiani rispetto a quelli degli altri paesi europei".

Per il resto, nel documento si segnalano alcuni spunti interessanti. Sul fronte rinnovabili, la maggior parte degli ambientalisti chiede "obiettivi più ambiziosi, come 30% Fer totale e 55% Fer elettriche. Target, quest'ultimo, condiviso da "uno fra i principali operatori energetici nazionali".

Alcune associazioni di tutela del paesaggio "criticano l'obiettivo del 48-50% delle Fer elettriche, contestandone costi e impatti, e richiedendone un ridimensionamento a favore di efficienza energetica e Fer termiche". Tema che si ricollega a quello più generale della tutela del suolo. Sul fronte degli strumenti si rileva una "diffusa richiesta di continuità" con sostanziale appoggio anche ai Ppa ma divisioni sul ruolo da affidare ai soggetti pubblici.

Sul tema autorizzazioni, "un'associazione di categoria e alcuni soggetti veicolano una proposta di estrema semplificazione: tempo massimo per l'autorizzazione 2 anni per nuovi impianti, 1 anno per rifacimenti e nuovi impianti da 100 a 1.000 kW, nessuna autorizzazione fino a 100 kW (solo nulla osta Dso). Inoltre, "per gli impianti sopra 1 MW, si propone che il Gse sia integrato nella conferenza di servizi per avere un preventivo benestare sulla richiesta degli incentivi".

Passando all'efficienza, "salvo alcune eccezioni, i soggetti che si sono espressi sul tema del trasferimento degli obblighi alla base del meccanismo dei certificati bianchi in capo ai venditori di energia risultano contrari". Alcuni propongono invece di estendere l'obbligo ai distributori di carburanti.

Sul capacity market più o meno tutti chiedono di accelerare, ma ci si divide sulla neutralità tecnologica: taluni chiedono di escludere il carbone tramite il meccanismo Eps, anche come strumento per favorire il phase-out al 2025. Posizioni contrastanti anche sulla necessità di privilegiare la flessibilità, considerando "alternative più efficaci per valorizzare le risorse flessibili (apertura Msd a domanda e Fer, sviluppo accumuli, attivazione su base locale di risorse distribuite, sviluppi di meccanismi di governo selettivo delle Fer)".

E a proposito di dispacciamento, "il settore bancario ha evidenziato interesse per i futuri sviluppi dei progetti pilota sulla partecipazione di domanda e Fer a Msd", dice il documento.

Da segnalare infine il tema della lotta all'illegalità "in tutta la filiera petrolifera" e la "richiesta di maggior rilievo per il settore della produzione nazionale di idrocarburi, e in particolare del gas, pervenuta da associazioni di categoria e da centri studi, oltre che dalle aziende direttamente interessate".

Le schede riassuntive sono sul sito di QE.