Quotidiano Energia - "Il sistema del gas europeo garantisce sufficiente flessibilità per tutta la stagione invernale, ma gli shipper farebbero bene ad assicurarsi maggiore flessibilità attraverso il riempimento degli stoccaggi". Lo ha detto oggi a Bruxelles il direttore generale dell'associazione europea degli operatori del trasporto gas (EntsoG), Jan Ingwersen, presentando il "Winter Supply Outlook 2017/2018".
In base all'Outlook, infatti, all'inizio dell'anno termico (1° ottobre 2017) il livello medio di riempimento degli stoccaggi europei era dell'84% (91% un anno prima), ai minimi degli ultimi cinque anni. La situazione è però diversa da Paese a Paese, con Italia e Olanda al 94% del riempimento e la Germania all'85% (Berlino è però al primo posto per volumi stoccati). Lettonia, Portogallo, Svezia e Regno Unito sono invece ancora al di sotto del 60%.
Le previsioni di EntsoG contemplano due scenari: uno di riferimento e uno che considera temperature al di sotto della media invernale. Nel primo caso la domanda aggregata europea nel periodo si attesterà a circa 3.200 TWh, nel secondo a 3.700 TWh (lo stesso livello dell'inverno 2009/2010).
Per l'Italia, l'associazione stima nello scenario di riferimento una domanda media di 1.675 GWh/giorno a ottobre, 2.287 GWh/g a novembre, 2.896 GWh/g a dicembre, 3.311 GWh/g a gennaio, 3.256 GWh/g a febbraio e 2.398 GWh/g a marzo. In caso di freddo, la Penisola consumerà invece nei sei mesi considerati 2.139, 2.718, 3.618, 3.590, 3.373 e 2.885 GWh/g rispettivamente.
Alla maggiore domanda europea provocata dal freddo si dovrà far fronte soprattutto ricorrendo agli stoccaggi e incrementando l'import di Gnl, poiché la produzione interna e l'import resteranno praticamente stabili rispetto allo scenario di riferimento.
Nessun problema, comunque, per il sistema del gas del Vecchio Continente, nonostante la limitazione a 21,6 miliardi di mc l'anno della produzione del giacimento olandese di Groningen e la chiusura dello stoccaggio britannico di Rough: anche nello scenario più impegnativo, sarà possibile soddisfare la domanda europea e contribuire agli approvvigionamenti dei Paesi della Energy Community, sebbene la limitata capacità di interconnessione tra Serbia e Bosnia potrebbe esporre quest'ultima a riduzioni degli approvvigionamenti nei giorni di picco.