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Abruzzo, istituzioni e ong contro trivelle sotto lago Bomba

Firmato documento per Ministeri Ambiente e Sviluppo economico

Redazione ANSA

PESCARA - "No all'ipotesi di estrazione di gas dal giacimento sotto al lago di Bomba (Chieti) e alla costruzione di una raffineria a Paglieta (Chieti)". Lo ribadiscono Regione Abruzzo, Provincia di Chieti, sindaci dei Comuni interessati, associazioni ambientaliste e rappresentanti dei comitati spontanei dei cittadini, i quali hanno firmato unitariamente i documenti che verranno inviati al Ministero dell'Ambiente e dello Sviluppo economico per dimostrare "l'unità di intenti di un fronte vastissimo che continuerà a battersi per scongiurare la realizzazione del progetto".

Stamani il punto della situazione nel corso di una conferenza stampa nella sede della Regione, a Pescara. Presenti, tra gli altri, il governatore dell'Abruzzo, Luciano D'Alfonso, il sottosegretario alla presidenza della Giunta con delega all'Ambiente, Mario Mazzocca, la Provincia di Chieti, i sindaci del territorio, e i rappresentanti di Wwf, Legambiente e del comitato di cittadini "Gestione Partecipata Territorio" di Bomba.

I documenti, oltre a ricostruire la storia più che ventennale dei "tentativi abortiti" di sfruttamento del giacimento, esplicitano le ragioni per le quali, secondo i firmatari, bisognerebbe abbandonare il progetto, a partire dalla sentenza del Consiglio di Stato che ha dato ragione al Comitato Via della Regione che aveva respinto il progetto, fino ad arrivare all'"illogicità dell'atteggiamento del Mise - spiegano -, che riapre, senza alcun nuovo motivo, l'istruttoria su un procedimento già chiuso".

La Regione intende farsi sentire anche con le proprie osservazioni nel procedimento di Valutazione di impatto ambientale (Via) nazionale: domani la Giunta esaminerà una delibera che fa proprio il parere contrario già espresso dal Comitato Via regionale e che chiede di aprire il procedimento di 'inchiesta pubblica' previsto dalla legge.

"La determinazione di questo fronte ambientale e territoriale - ha detto D'Alfonso - è irrisolvibile per quanto riguarda coloro che hanno in mente di realizzare un investimento che rovina quella parte di Abruzzo e la sua dignità ambientale.

Basta con questo atteggiamento da 'safari' rispetto ai beni comuni di valore ambientale della nostra regione".

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