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Regioni di frontiera Ue più esposte a cambiamenti climatici

Agenzia ambiente, paesi agiscono insieme per moderare effetti

Redazione ANSA BRUXELLES
(ANSA) - BRUXELLES, 11 DIC - L'impatto negativo dei cambiamenti climatici sta aumentando nelle regioni frontaliere e nelle aree marittime europee, ma i Paesi e le regioni responsabili di questa situazione stanno agendo su scala internazionale per porvi rimedio. È quanto afferma l'Agenzia europea per l'ambiente (Aea) in un nuovo report pubblicato oggi, che si concentra su 12 delle 15 regioni europee transnazionali, incluso l'arco alpino, la zona adriatico-ionica, quella dei Balcani e il Mediterraneo.

"Alcune regioni europee particolarmente vulnerabili hanno già sperimentato gli effetti del cambiamento climatico e ne saranno probabilmente sempre più colpite anche in futuro", scrive l'Aea.

Fra gli effetti osservati sulle Alpi, ad esempio, c'è la diminuzione dei ghiacciai e l'aumento di fenomeni come le 'bombe d'acqua', con forti precipitazioni in pochissimo tempo.

Nell'area del Mediterraneo, invece, in futuro potrebbero diminuire ulteriormente le precipitazioni e aumentare per durata e intensità le ondate di calore.

Fra i principali strumenti dell'Ue per portare avanti la strategia sull'adattamento al cambiamento climatico c'è il programma di cooperazione interregionale 'Interreg V B', finanziato nel 2014-2020 con 2,1 miliardi del Fondo Ue di sviluppo regionale. Inoltre, la creazione delle strategie macroregionali europee (l'Italia è coinvolta nella Alpina e nella Adriatico-ionica) ha permesso di lavorare ulteriormente a livello transfrontaliero sul clima. (ANSA).

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