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Gli occhi dei satelliti aiutano a prevedere le frane

Stimano il rischio in tempo reale con dati sulle piogge

Redazione ANSA ROMA

ROMA - Gli occhi dei satelliti dallo spazio possono aiutare a vedere quasi in tempo reale e stimare il potenziale rischio di frane provocate dalle piogge. A permetterlo è il nuovo modello sviluppato dal Goddard Space Flight Center della Nasa nel Maryland, descritto sulla rivista Earth's Future. Le piogge sono infatti la causa più frequente di frane. Se le condizioni del terreno sotto la superficie sono già instabili, le precipitazioni intense possono dare il colpo finale, facendo cadere rocce e detriti giù per le montagne e sui pendii delle colline. Il modello, sviluppato dalla Nasa attraverso l'analisi delle frane degli ultimi 15 anni, è pensato per far capire meglio dove e quando si ha il rischio e migliorare le stime a lungo termine. "Le frane possono causare morti e distruzione, ma non abbiamo la percezione completa di dove si stiano verificando, per informare e preparare interventi di risposta", commenta Dalia Kirschbaum, coautrice dello studio. "Questo modello individua con precisione il momento, il luogo e la gravità del potenziale rischio di frane quasi in tempo reale in tutto il globo. Nessuno ci era riuscito mai prima d'ora". Il modello come primo passo identifica le aree con piogge pesanti, persistenti e recenti, e poi fatta una stima delle precipitazioni nel mondo attraverso i dati dei satelliti della Nasa e dell'Agenzia di esplorazione aerospaziale giapponese. La soglia critica si raggiunge con piogge intense negli ultimi 7 giorni. Nei luoghi dove piove molto poco, il modello usa una mappa di rischio per determinare se l'area è soggetta a frane, valutando caratteristiche come la presenza di strade nelle vicinanze, di faglie sismiche, disboscamento o incendi, uno strato roccioso debole e pendii della collina scoscesi. Se la mappa mostra che l'area è vulnerabile, il modello fa una previsione in tempo reale di rischio alto o moderato, aggiornata ogni 30 minuti.

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