MILANO - In Italia gli obiettivi 2020 indicati dalle Ue per la riduzione dei consumi e l'impiego di energie rinnovabili sono già stati raggiunti. Le fonti rinnovabili coprono il 17,5% dei consumi: di questi il 73% è costituito dall'uso di biomasse solide, che corrispondono a 7,8 Metp (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio). E' quanto emerge dal workshop "Le rinnovabili termiche: i dati e le prospettive al 2030", organizzato nell'ambito degli appuntamenti di BIE - Biomass Innovation Expo 2018, in programma dal 13 al 16 marzo a Fiera Milano.
Secondo i dati Istat, che fotografano la realtà dei consumi energetici residenziali (il 51% del totale), sono circa 6 milioni, il 25% delle abitazioni, ad utilizzare le biomasse per il riscaldamento domestico, sia come impianto principale sia a integrazione, consumando circa 20 milioni di tonnellate di biomasse legnose (legna o pellet) ogni anno.
Il trend dell'utilizzo delle biomasse è confermato dall'analisi degli indicatori di fatturato del settore degli apparecchi domestici realizzata da Ceced Italia, che nel primo semestre del 2017 indica un +15% rispetto allo stesso periodo 2016. Il settore è composto da poco più di 35 Pmi, alle quali si aggiungono circa 100 microimprese, molte delle quali quasi a livello artigianale, per un fatturato che sfiora i 600 mln di euro.
Importante anche il valore complessivo dell'export, che si attesta tra il 40 e il 60% per le aziende primarie, soprattutto in ambito europeo, con Francia, Germania, Belgio e Spagna tra gli acquirenti più significativi.