Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Merkel, sul clima c'è il destino dell'umanità

Macron, l'accordo di Parigi va messo in pratica

Redazione ANSA

"Quella del clima è una sfida centrale per il mondo, una questione di destino dell'umanità". Lo ha detto Angela Merkel a Bonn, alla conferenza mondiale del clima dell'Onu. "I nostro messaggio è che noi vogliamo proteggere il pianeta", ha aggiunto. La cancelliera ha espresso apprezzamento per l'impegno espresso dagli Stati Uniti d'America al rispetto dell'accordo di Parigi, "nonostante la posizione di Donald Trump, che ha annunciato di volerne uscire". Anche in un paese "ricco come la Germania" è difficile raggiungere gli obiettivi per la tutela del clima, ha osservato accennando esplicitamente ai "conflitti sociali", per la questione della "sostenibilità del prezzo dell'energia", e la "questione dei posti di lavoro", in un paese che fa grande uso del carbone. La cancelliera ha spiegato che ci sono in corso "difficili colloqui", e che si dovrà trovare un accordo nei prossimi giorni, riferendosi alle consultazioni per la coalizione di governo "giamaica". "L'accordo di Parigi, ha rilevato Merkel, è solo un inizio", adesso "devono seguire i fatti alle parole". La cancelliera ha affermato che "l'Europa è consapevole della sua responsabilità". E ha anche ribadito che "la Germania si impegnerà" per la tutela del clima, affrontando i temi anche "controversi" legati alla questione.

Da parte sua il presidente francese Emmanuel Macron ha assicurato che "la Francia farà la sua parte" aggiungendo che "adesso l'accordo di Parigi va messo in pratica". macron ha annunciato che il 12 dicembre nella capitale francese "si dovranno avere i primi risultati concreti" dell'intesa. "Spero che l'impegno degli Stati europei possa bilanciare l'uscita degli Usa dall'accordo di Parigi" ha detto ancora il presidente francese auspicando che "lo sforzo" degli stati americani e delle città possa "sostituire" il ruolo di Washington.

"Il cambiamento climatico è un pericolo determinante del nostro tempo" ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres sottolineando che bisogna "andare avanti più velocemente". Guterres ha criticato la circostanza che l'anno scorso siano stati stanziati circa 825 miliardi di dollari in combustibili fossili: "si tratta di investimenti in un futuro non sostenibile", ha affermato. 

Legambiente, lite su revisione automatica e periodica
La decisione più spinosa che si sta prendendo in questi giorni, alla conferenza mondiale sul clima di Bonn, riguarda la revisione degli impegni in accordo con i risultati sullo stato del clima presentati dall'Ipcc, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico dell'Onu. Ne ha parlato con l'ANSA il vicepresidente di Legambiente, Edoardo Zanchini. "Ad appena due anni di distanza dall'accordo di Parigi, dove si è stabilito che ogni paese avrebbe presentato il proprio piano ambientale, la temperatura del pianeta è aumentata di 3 gradi, invece dei 2 gradi auspicati", racconta Zanchini. "Ora si sta discutendo, o piuttosto litigando, se stabilire o meno un meccanismo automatico di revisione periodica ogni 5 anni, in rapporto all'andamento dei dati ambientali presentato dal Ipcc". In pratica, la questione è: gli impegni vanno calibrati in rapporto ai risultati, o una volta per tutte? "Il mondo ambientalista spinge perchè questi impegni vengano rivisti con cadenza quinquennale in modo automatico", continua Zanchini. Tra gli altri temi scottanti c'è il conflitto tra paesi colpiti da danni ambientali e paesi donatori. Come si quantificano i danni e quali criteri vanno usati per stabilire chi è danneggiato? Su questo tema i paesi del Pacifico e il Bagladesh minacciano di rendere la vita difficile. "L'uragano Irma va considerato un uragano tropicale oppure la conseguenza del cambiamento climatico?". "E Haiti deve essere considerato un paese danneggiato dal clima o piuttosto colpito da una calmità naturale?", prosegue il vice presidente di Legambiente. "La letteratura scientifica dice che la forza e la frequenza di questi fenomeni sta cambiando", ma quantificare i danni è un discorso diverso e delicato e su questo tema "i paesi ricchi sono molto preoccupati".

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA