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Clima: California in prima linea contro 'revisionismo' Trump

Governatore Brown, dopo accordi con Canada e Messico andrà Cina

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 24 MAG - La California è sempre più in prima linea contro i cambiamenti climatici e si prepara a dar battaglia, in tribunale, all'amministrazione Trump, a cominciare dai limiti imposti alle emissioni inquinanti degli autoveicoli.

Come sottolinea un'analisi del New York Times, mentre il presidente Donald Trump è impegnato a ribaltare o annullare le politiche ambientaliste varate durante la presidenza di Barack Obama, molte delle quali ispirate alle rigide leggi pro-ambiente californiane, lo stato più popoloso degli Usa (ma anche del Canada) e con un Pil come quello della Francia, sta emergendo come l'interlocutore statunitense principale a livello mondiale sul clima.

"Voglio fare il possibile per mantenere l'America, e il mondo intero, sui binari ambientali", ha detto al New York Times il governatore californiano, aggiungendo che intende "fare qualsiasi cosa per portare avanti il nostro programma sulla riduzione delle emissioni, senza tener conto di ciò che accade a Washington".

Dopo gli accordi sul clima sottoscritti il mese scorso a San Francisco con il Canada e il Messico, il governatore Jerry Brown si prepara ad andare il mese prossimo in Cina per incontrare i leader della lotta al riscaldamento globale. Ha anche annunciato che sarà presente al prossimo vertice Onu a Bonn.

Ma lo scontro con Washington appare sempre più vicino. Il presidente Trump, dopo aver tagliato i budget federali per l'ambiente e iniziato lo smantellamento del 'Clean Power Plan' di Obama, alla base degli accordi sul Clima di Parigi, si sta adesso muovendo per abbassare i limiti federali sulle emissioni inquinanti delle auto imposti da Obama e ispirati alla legislazione californiana.

Secondo gli industriali dell'auto sono troppo onerosi e "costringono a costruire auto elettriche che nessuno vuole".

Cosa che non hanno mancato di far presente a Trump, incontrandolo subito dopo il suo insediamento alla Casa Bianca.

In effetti l'introduzione delle auto elettriche è uno degli scopi dichiarati delle rigide leggi californiane, che richiedono il raggiungimento di un consumo di 23 km per litro di carburanti e anche che entro il 2045 il 100% dell'energia statale sia prodotto da fonti rinnovabili.

Alla battaglia legale che già si delinea, in California hanno già cominciato a prepararsi dallo scorso gennaio, chiamando a Sacramento, la capitale statale, Eric H. Holder, penultimo ministro della Giustizia di Obama.

Intanto lo stato Usa sta andando avanti con la sua politica ambientalista, forgiando patti, volontari, per mitigare il cambiamento climatico "con chiunque sia interessato", partendo dal modello 'cap and trade', ovvero il sistema di scambio dei permessi di emissioni di CO2.

A Sacramento stanno già lavorando con il Messico e il Canada per creare un "Nafta del cambiamento climatico". Ma tecnici californiani sono anche a Pechino dall'aprile scorso, come consulenti per mostrare agli enti regolatori cinesi il modello californiano, che tra l'altro aveva ispirato la legge federale che nel 2010 Obama non era riuscito a far passare.

"La Cina è impegnata a implementare un sistema di questo tipo entro la fine dell'anno", ha detto Brown, che ha recentemente incontrato il primo ministro delle Fiji, presidente della prossima Cop23 di novembre a Bonn, dove si tenterà di mettere in atto l'accordo di Parigi, con o senza gli Stati Uniti.

"Potremo anche non rappresentare Washington - ha detto il governatore californiano al New York Times - ma rappresentiamo di certo una vasta parte dell'America che non ha perso la sua fede in tutto ciò. Che i cambiamenti climatici non esistano è una convinzione che esiste solo nella testa di Trump". (ANSA).

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