Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Radar Usa su atollo nonostante allarmi su innalzamento mare

Scienziati, a rischio impianto da un miliardo di dollari

Redazione ANSA

Radar su un atollo nel Pacifico nonostante gli allarmi degli scienziati sull'innalzamento del livello dei mari causato dal riscaldamento globale. A costruire la base, con un investimento di circa un miliardo di dollari, è l'Air Force statunitense su un piccolo atollo delle Isole Marshall che secondo alcuni scienziati nei prossimi due decenni potrebbe essere regolarmente sommerso per via dei cambiamenti climatici.

I radar della base "Space Fence" dovranno assolvere a un compito importante: garantiranno la sicurezza di astronauti e satelliti monitorando detriti spaziali piccoli quanto palline da baseball. Tuttavia secondo gli scienziati non solo l'area su cui sorgerà l'impianto sarà soggetta a inondazioni, ma l'acqua marina potrebbe danneggiare le apparecchiature. Né i responsabili militari del progetto né il loro contractor, Lockheed Martin, avrebbero preso in seria considerazione la minaccia posta dal riscaldamento globale. Il futuro "non è roseo per nessuna di queste isole", ha affermato l'oceanografo Curt Storlazzi, che ha condotto lo studio sull'atollo di Kwajalein dove la base è in costruzione. Dana Whalley, civile che lavora al progetto, ha spiegato che secondo il programma l'installazione resterà operativa per 25 anni e in questo arco temporale l'innalzamento previsto del mare non dovrebbe causare problemi. E ad ogni modo la base è pronta a rafforzare le sue barriere.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA