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Clima: 2.500 mld dlr danni a finanza con +2,5 gradi nel 2100

Entro aumento 2 gradi temperatura rischio cala a 1.700 mld dlr

Redazione ANSA

I cambiamenti climatici potrebbero costare ai mercati finanziari globali una perdita media di 2.500 miliardi di dollari nel 2100. A fare due conti è un nuovo studio del Grantham Research Institute on Climate Change and the Environment della London School of Economics and Political Science and Vivid Economics, pubblicato oggi sulla rivista 'Nature Climate Change'. Secondo la ricerca, è circa l'1,8% degli asset finanziari mondiali ad essere a rischio a causa del riscaldamento del Pianeta, considerando un aumento della temperatura globale di 2,5 gradi centigradi sopra il livello dell'epoca pre-industriale entro il 2100.

Limitare la temperatura ai 2 gradi ridurrebbe invece le attività finanziarie minacciate ad un valore di 1.700 miliardi di dollari. "Le nostre conclusioni potrebbero sorprendere gli investitori, ma non sorprenderanno diversi economisti che lavorano sui cambiamenti climatici, perché i modelli economici negli ultimi anni hanno generato stime sempre più pessimiste sull'impatto del riscaldamento globale sulla crescita economica globale", afferma il primo autore della ricerca, Simon Dietz. Anche includendo i costi delle riduzioni delle emissioni per limitare il riscaldamento a 2 gradi per il 2100, il valore medio degli asset finanziari globali sarebbe di 315 miliardi di dollari, comunque più elevato rispetto ad un aumento delle temperature di 2,5 gradi.

"Questo significa che investitori con un rischio 'neutro' sceglierebbero di tagliare le emissioni e gli investitori contrari al rischio ancora di più" conclude Dietz.

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