Un fallimento delle politiche di mitigazione e adattamento climatico è il rischio numero uno al mondo in termini di impatto economico per il 2016: i danni potenziali sono maggiori della diffusione delle armi di distruzione di massa, della crisi idrica, delle migrazioni involontarie su larga scala e di un grave shock dei prezzi energetici. È quanto emerge dal Global Risk Report 2016 stilato dal World Economic Forum (Wef) sulla base di un'indagine condotta su 750 esperti, e rilasciato prima della riunione annuale del Forum economico mondiale in programma a Davos dal 20 al 23 gennaio.
Si tratta della prima volta dal 2006, cioè da quando il Wef compila questo rapporto, che un rischio legato all'ambiente si piazza al primo posto della classifica. Il cambiamento del clima, spiegano gli esperti, sta aggravando i rischi di crisi idrica, scarsità di cibo, crescita economica limitata e debole coesione sociale. Inoltre "sappiamo che il cambiamento climatico sta esacerbando altri rischi quali la migrazione e la sicurezza.
Le misure di mitigazione contro tali rischi sono importanti, ma l'adattamento è di vitale importanza", dice Margareta Drzeniek-Hanouz, a capo del Global Competitiveness and Risks del Wef.
Se il clima rappresenta il primo rischio in termini di impatto, in termini di probabilità che si materializzi il rischio principale del 2016 è dato dagli enormi flussi migratori involontari, dopo un 2015 caratterizzato dalla crisi dei rifugiati. Seguono gli eventi meteorologici estremi e il fallimento delle politiche climatiche.