Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Fao, cambiamenti climatici ridurranno pesca in paesi poveri

Effetti negativi soprattutto nei paesi tropicali

Redazione ANSA ROMA

ROMA - Una ricerca diffusa oggi dalla FAO anticipa che entro il 2050 i cambiamenti climatici avranno alterato la produttività di molte attività di pesca marina e di acqua dolce del pianeta, con pesanti conseguenze per i mezzi di sostentamento di milioni di persone tra le più povere al mondo.

Nello scenario più ottimistico, la produzione di pesca nelle zone economiche marine dei paesi diminuirebbe tra il 2,8% e il 5,3% entro il 2050. Sotto un altro il modello, la diminuzione potrebbe variare entro lo stesso periodo dal 7% al 12,1%.

Le maggiori diminuzioni sono attese nelle zone economiche marine dei paesi tropicali, soprattutto nel Pacifico meridionale, mentre nelle regioni di latitudine più elevata il potenziale di cattura probabilmente aumenterà.

Questi impatti sono legati alle variazioni della temperatura dell'acqua e dei livelli di pH, ai cambiamenti nei modelli di circolazione oceanica, all'innalzamento del livello del mare e alle alterazioni delle precipitazioni e delle tempeste che faranno cambiare la distribuzione e la produttività delle specie, sbiancare i coralli e diffondersi di malattie acquatiche tra gli altri effetti.

Gli impatti produttivi sui sistemi idrici interni varieranno da luogo a luogo, ma nessuna regione del mondo ne sarà immune.

Nel caso dell'acquacoltura d'acqua dolce, Viet Nam, Bangladesh, Laos e Cina sono considerati i paesi più vulnerabili, mentre per l'acquacoltura marina, sono la Norvegia e il Cile.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA