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Animali randagi sono quasi 2,5 mln, Leidaa dichiara guerra

Brambilla, non voglio vivere in un Paese così

di Marisa Alagia MILANO

"No alla sofferenza dei senza voce". La Lega italiana per la difesa degli animali e dell'ambiente, associazione fondata dalla parlamentare di Forza Italia, Michela Vittoria Brambilla, ministro del turismo del governo Berlusconi, ha oggi presentato un dossier sul fenomeno lanciando la campagna antirandagismo 'Guarda...'. Si tratta di spot televisivi che sollecitano a contrastare l'emergenza e invitano ad aderire alla campagna solidale 'Sms-SalvaMi Subito'. Da oggi al 27 maggio si possono donare 2 euro con un sms inviato al numero 45580. "Dobbiamo dire basta a questa vergogna morale e a questa piaga sociale - ha detto oggi la parlamentare arrivando alla conferenza stampa con in braccio un meticcio salvato nell'hinterland milanese e a cui ha dato il nome Lucky - Non voglio più vivere in un paese che sopporta questa emergenza, un'emergenza a cui dichiaro guerra". Secondo il dossier sono 2,4 mln i gatti randagi in Italia e tra i 6000 e i 7000 i cani. Il fenomeno è "abbastanza contenuto al Nord", mentre in alcune zone del Sud "la situazione appare spesso fuori controllo" e dove "la tensione è più alta si verificano i più clamorosi atti di crudeltà e intolleranze". Ma numeri esatti sul randagismo che, ha ricordato Brambilla, ha ripercussioni anche su salute, sicurezza, gestione del territorio, immagine turistica, è difficile averne. Neanche l'anagrafe degli animali d'affezione (alla quale sono registrati in Italia 10,4 mln di cani), prevista già dalla legge del 1991, funziona correttamente, visto che molti cani non vi sono iscritti o molti non sono cancellati al momento del decesso. La legge prevede anche cosa devono fare le Regioni, i Comuni, le Asl (per esempio le sterilizzazioni), ma è frequente, da parte delle amministrazioni locali, l'"evasione" di questi obblighi, che nei casi estremi, soprattutto al Sud, afferma il dossier, assomiglia molto ad un vero e proprio sabotaggio. "Siamo noi spesso a finanziare le campagne di sterilizzazione, spesso i nostri volontari pagano di tasca loro anche il cibo per gli animali - ha detto Michela Brambilla - Il fondo nazionale per la lotta all'abbandono per il 2017 ammonta a 297.243 euro in tutto!". I canili in tutta Italia sono un migliaio, dove sarebbero ospitati 126.000 cani, con un costo medio annuo di 1277,5 euro per ogni esemplare. La permanenza media è di 7 anni, con un costo complessivo di 130 milioni di euro l'anno. I gatti stanno anche peggio: al Nord esistono 122 gattili, neppure uno è segnalato al Sud. Nel dossier è stato fatto anche il punto sul maltrattamento degli animali, 750 segnalati dai media nel 2017 e 89 casi di avvelenamento ricordando gli episodi più atroci degli ultimi tempi, l'eliminazione di decine di cani a Sciacca (Agrigento) nel febbraio scorso. Ma esistono anche i casi positivi. A Sondrio, ad esempio, il numero dei randagi è stato ridotto al punto da indurre la comunità montana a proporre di utilizzare il canile come "pensione" per cani quando i proprietari vanno in vacanza.

 

IL POST DELLA BRAMBILLA



"Dobbiamo dire basta a questa vergogna morale e a questa piaga sociale - ha detto la parlamentare arrivando alla conferenza stampa con in braccio un meticcio salvato nell'hinterland milanese e a cui ha dato il nome Lucky - Non voglio più vivere in un paese che sopporta questa emergenza, un'emergenza a cui dichiaro guerra". Secondo il dossier il fenomeno è "abbastanza contenuto al Nord" mentre in alcune zone del Sud "la situazione appare spesso fuori controllo e dove la tensione è più alta si verificano i più clamorosi atti di crudeltà e intolleranze".

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