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I 'lager' dei polli, video shock di ong negli allevamenti

Allevatori, maggior parte delle nostre strutture non sono così

Redazione ANSA ROMA

L'associazione "Essere Animali" ha diffuso un'indagine realizzata all'interno degli allevamenti intensivi che riforniscono i principali produttori italiani di carne di pollo. Il video mostra capannoni sovraffollati di animali, molti dei quali feriti o estremamente deboli. Con telecamere nascoste l'associazione ha filmato ripetuti maltrattamenti compiuti dagli operatori, che prendono i polli a calci e li gettano brutalmente nelle gabbie verso il macello.



Oltre 500 milioni di polli sono macellati ogni anno in Italia. ""La carne di pollo che troviamo a basso costo nei supermercati proviene da questi allevamenti - scrive la ong -. I nostri attivisti hanno filmato capannoni con all'interno anche 30 mila polli. Una distesa infinita di animali stipati, a cui è negata la possibilità di accedere ad uno spazio esterno. E tutto ciò è pure consentito dalla legge: il D.Lgs. n.181 del 2010 permette di concentrare anche 20 polli per metro quadrato".

"I pulcini giungono all'allevamento quando hanno appena poche ore di vita - racconta Essere Animali -. Ogni giorno che passa lo spazio a loro disposizione diminuisce. L'industria, oltre a sottoporre questi animali a cicli di luce artificiale, così da indurli a mangiare maggiormente, li ha selezionati negli anni sino ad ottenere polli in grado di ingrassare 4 volte più velocemente rispetto al 1950. Ossa, cuore e polmoni non reggono il rapido sviluppo della muscolatura, provocando loro malattie respiratorie e cardiovascolari, difficoltà nei movimenti e indebolimento delle difese immunitarie. Condizioni queste che rendono necessaria la somministrazione agli animali di farmaci e antibiotici, con conseguenze anche per la salute umana".

"L'industria si difende dicendo che il loro utilizzo è già notevolmente ridotto rispetto al passato, ma l'Italia rimane il secondo paese europeo per uso di antibiotici in zootecnia - scrive ancora la ong -. In ogni allevamento abbiamo visto animali sofferenti, incapaci di muoversi a causa del loro eccessivo peso. Muoiono di fame o sete perché non riescono a raggiungere le mangiatoie, agonizzando per giorni sui loro escrementi, essendo la lettiera cambiata solo a fine ciclo".
Il video mostra anche numerosi comportamenti violenti da parte degli operatori. Gli animali sono presi a calci, lanciati in aria, afferrati in modo brutale per le zampe al momento del carico verso il macello e scaraventati violentemente nelle casse di trasporto.

La replica degli allevatori. "Le immagini diffuse e il racconto che emerge dalle video-inchieste di due associazioni animaliste, Animal Equality ed Essere Animali, non sono assolutamente rappresentativi di quanto accade negli allevamenti avicoli italiani". E' quanto dichiara Aldo Muraro, presidente Unaitalia, associazione di riferimento del settore avicolo italiano, dopo la pubblicazione di video sui cosiddetti 'lager dei polli'.

"Si tratta - osserva Muraro - di immagini probabilmente rubate, riferite ad un numero non ben chiaro di allevamenti e senza mai specificarne la collocazione geografica, nelle quali vengono documentati comportamenti e procedure che non sono assolutamente prassi comune negli allevamenti italiani, come invece le due video inchieste lasciano intendere. Le nostre aziende - continua il presidente Unaitalia - sono pronte ad intervenire su eventuali comportamenti scorretti documentati da parte di allevatori della filiera che non seguono le rigide norme e le buone pratiche di settore, ma non è corretto far vedere dei casi isolati per far intendere che rappresentino le condizioni di vita della maggioranza dei polli che finiscono ogni anno sulle tavole degli italiani".

In Italia ci sono 18.500 allevamenti avicoli che impiegano migliaia di persone, circa 38.500 tra addetti, allevatori, veterinari, operatori della trasformazione. Si tratta di un settore che da tempo ha responsabilmente migliorato il benessere degli animali, la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari, la sostenibilità dei processi produttivi. "È falso, nonché lesivo della professionalità di migliaia di allevatori italiani che svolgono con serietà il proprio lavoro, affermare che le immagini mostrate rappresentino le condizioni di vita dei polli italiani", conclude Muraro.

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