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Vademecum WWF sul soccorso alle tartarughe marine

Portarle a Guardia costiera se ferite, proteggere i nidi

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 30 GIU - Cosa fare in caso di avvistamento di una tartaruga marina in difficoltà? Lo spiega il WWF in un vademecum diffuso per l'estate e dedicato a bagnanti e diportisti.

"È importante non inseguirla e non tagliarle la strada con la barca, ma limitarsi ad osservarla da una distanza di sicurezza - scrive il WWF -. Nel caso in cui la tartaruga presenti elementi di sofferenza, ad esempio la mancata immersione, resti ferma per lungo tempo, sanguini vistosamente o presenti pezzi di rete o lenze intorno al corpo, allora bisogna intervenire e tentare di recuperarla".

"E' necessario avvicinarsi lentamente all'animale e recuperarlo con molta attenzione, senza l'utilizzo di strumenti affilati. È fondamentale contattare immediatamente la Capitaneria di porto al 1530 e avvisare il personale specializzato di un Centro di Recupero Tartarughe Marine".

E se invece la tartaruga si trova sulla spiaggia? "Le tartarughe vengono sulle nostre spiagge per nidificare, ma può accadere anche di trovare esemplari spiaggiati o in evidenti difficoltà - spiega il WWF -. Nel caso in cui la tartaruga stia deponendo le uova, la prima cosa da fare è non disturbare l'animale, soprattutto con flash e fotocamere, e avvertire un Centro di Recupero Tartarughe marine. Le tartarughe sono estremamente sensibili alle luci artificiali, che potrebbero anche far perdere loro l'orientamento".

"Una volta che l'animale avrà terminato la deposizione delle uova e sarà tornato in mare - conclude il vademecum - sarà necessario contrassegnare sulla spiaggia il luogo di deposizione e difenderlo da eventuali predatori". (ANSA).

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