(ANSA) - NAPOLI, 25 MAR - "In questi ultimi cento giorni
Napoli deve avvicinarsi alle Universiadi sapendo di dover fare
cose semplici ma fatte bene". E' questa l'agenda che Paolo
Trapanese porta nello sprint della sua città verso
l'appuntamento di luglio. Trapanese è nel Team degli olimpionici
per le Universiadi scelti dal Coni ed è pronto a portare la sua
esperienza sportiva e manageriale. In vasca, ha giocato oltre
duecento partite con la calottina della nazionale azzurra,
partecipando alle Olimpiadi di Los Angeles e Seul, vincendo
l'argento ai Mondiali dell'86 e uno scudetto con la squadra di
club di tutta la sua vita, la Canottieri Napoli. E ha vinto
anche l'oro alle Universiadi, quelle del 1987 a Zagabria "in
un'atmosfera indimenticabile vista la passione dei tifosi
dell'allora Jugoslavia", racconta oggi, 32 anni dopo.
Oggi Trapanese è avvocato ma resta nello sport da presidente
della Federnuoto Campania ed è pronto a scendere in campo per le
Universiadi. "Questa chiamata - spiega - arriva alla fine in
grande ritardo ma da parte mia non può che esserci una risposta
positiva nel dare il mio contributo. Magari avrei avuto piacere
di farlo sin dall'inizio del percorso, ma ho lavorato comunque
sulle Universiadi". In particolare l'ex portiere si è impegnato
sul progetto della piscina Scandone: "Alla Scandone - racconta -
la nuova vasca sarà costruita in cento giorni, questo intendo
quando Napoli si avvicina all'evento col cuore, perché solo così
riescono anche le cose più impossibili. Dopo le Universiadi
avremo una seconda piscina con una copertura pressostatica che
permetterà a sempre più giovani di avvicinarsi a nuoto e
pallanuoto, ed è questo il valore ultimo di grandi eventi,
avvicinare i ragazzi e le ragazze a fare sport, un'esperienza
fondamentale nella vita".
Il portiere di tante vittorie sottolinea però che
l'insegnamento più forte dello sport è proprio il contrario: "Lo
sport insegna a perdere - dice Trapanese - perché sui media
emergono i successi ma per arrivarci hai perso mille volte e non
ti sei arreso. Questo spero sia il messaggio delle Universiadi
per tutti i ragazzi e questo è quello che devono sentire dagli
ex campioni, che non vanno mitizzati ma seguiti nell'impegno
quotidiano e nel rispetto delle regole".