Edilizia ancora in piena crisi in provincia di Salerno con le piccole imprese che letteralmente affondano: è lo scenario che emerge dall'analisi qualitativa su base semestrale del comparto delle costruzioni realizzata dal Centro Studi Ance Salerno.
Il report è stato presentato stamani dal Presidente di Ance Salerno, Antonio Lombardi, e dai ricercatori Paolo Coccorese, Pasquale Persico, Ernesto Pappalardo e Maria Paolillo.
Lo scenario per il secondo semestre del 2014 del comparto delle costruzioni - rileva l'analisi - si conferma difficile soprattutto per le imprese con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro, il segmento maggiormente rappresentativo del settore in provincia di Salerno. Dopo aver previsto un primo semestre 2014 nettamente migliore rispetto al secondo semestre 2013, il sentiment espresso per i secondi sei mesi dell'anno in corso ritorna ai valori negativi dei primi mesi del 2013.
Un'inversione di tendenza che conferma il grave disagio dei piccoli imprenditori edili stretti nella morsa della mancata attivazione di nuovi investimenti pubblici, nella fragile ripartenza del mercato immobiliare e nella persistente restrizione del merito creditizio.
Nella fascia di imprese con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro il campione intervistato fa registrare un indice previsionale per i prossimi sei mesi in territorio negativo per produzione (-42,65); fatturato (-42,65); ordini e contratti (-29,41); occupazione (-39,71). Questo gruppo di imprese segnala inoltre l'aumento del costo del lavoro (11,76); delle materie prime (22,06); delle spese dirette di cantiere (17,65) e delle spese generali (16,18). Il panorama previsionale cambia totalmente se si analizzano le risposte delle imprese comprese nelle fasce di fatturato tra 5 e 20 milioni e oltre i 20 milioni. Le aziende di questi due sottoinsiemi incidono sul campione della ricerca soltanto per il 30%. Nella fascia di imprese che fatturano tra i 5 e i 20 milioni ritornano in campo positivo le previsioni inerenti il secondo semestre 2014 - sebbene non ai livelli dei trend individuati per il secondo semestre 2013 - per gli indicatori di produzione (33,33); fatturato (33,33); ordini e contratti (33,33); occupazione (22,22). Queste stesse imprese indicano, inoltre, una riduzione di costo del lavoro (-7,41); costo delle materie prime (-18,52); spese dirette di cantiere (-7,41); spese generali (-11,11).
Nelle risposte delle imprese con un fatturato superiore ai 20 milioni ci sono valori in campo positivo che superano anche l'indice inerente il secondo semestre 2013: produzione, fatturato, ordini e contratti fanno segnare il valore-indice di 60; in netta ripresa anche l'occupazione con il valore 40.
"E' del tutto evidente - rileva il Centro Studi Ance Salerno - che la fase recessiva è ancora in atto e colpisce principalmente le imprese di dimensioni piccole che risentono maggiormente della fase di contrazione sia degli appalti pubblici che del mercato residenziale privato. Nelle fasce di fatturato superiore ai cinque milioni, che hanno un'incidenza complessiva sulla filiera edile in termini numerici molto ridotta, sembra protrarsi, tra l'altro, l'effetto/trascinamento del portafoglio/commesse consolidato negli anni scorsi e, comunque, non immune dai ritardati pagamenti delle pubbliche amministrazioni o dai riflessi negativi derivanti dalle lentezze procedurali sul versante burocratico/amministrativo".
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