(ANSA) - AVERSA (CASERTA), 30 SET - Hanno deciso di mettersi
in gioco subito dopo il lockdown della scorsa primavera quando i
colpi della crisi nel settore della ristorazione si sentivano
ancora pesantemente. Erano convinti che con la passione e la
tenacia il loro sogno sarebbe diventato realtà. Lo avrebbero
potuto fare altrove, fuori regione, dove le occasioni anche
ben retribuite - non sarebbero affatto mancate. Invece hanno
deciso di non lasciare la Campania, convinti che con la loro
attività avrebbero potuto fare qualcosa per la loro terra. E
così, anche grazie ai finanziamenti del progetto "Io resto al
sud" e ai risparmi messi da parte dopo anni di lavoro, nel
centro storico di Aversa (Caserta) - nella zona del Seggio, una
delle più antiche della città normanna - hanno aperto il
ristorante H2O.
E' l'impresa di Gaetano Murolo, 31 anni, di Giugliano, di
Alfredo Manfredonia, 30enne di Secondigliano e di Salvatore Di
Micco, 29 anni di Caivano. A completare il team c'è Matteo
Piccolo, 28 anni, anche egli di Giugliano. Tutti hanno iniziato
giovanissimi a lavorare nel campo della ristorazione. Lo ha
fatto Gaetano che è entrato da ragazzo per la prima volta nella
cucina di un ristorante solo per pelare le patate. E sera dopo
sera ha appreso tutti i segreti del mestiere, sperimentando e
proponendo nuove pietanze.
Poi un lungo periodo in giro per l'Italia. Talvolta lavorando
insieme nella stessa struttura ma anche a centinaia di
chilometri di distanza fino a quando, nel pieno del lockdown,
si sono ritrovati, decidendo di mettersi insieme per aprire un
locale tutto loro.
Ma dove? Hanno fatto quindi una rapida indagine scoprendo che,
in quel momento, c'erano maggiori possibilità di mercato nella
città di Aversa e nel Nolano. La scelta è ricaduta sulla
cittadina normanna.
E' scattata dunque la ricerca della struttura. E poi
l'allestimento avvenuto in tempi rapidi, curando l'arredamento
in ogni particolare. E la cucina a vista perchè, dicono Gaetano,
Alfredo, Salvatore e Matteo, "non ci devono essere segreti e
noi, al termine della giornata di lavoro, ci confrontiamo sempre
sul da farsi, convinti che il loro di squadra premia sempre".
La parola d'ordine, spiegano, deve essere "qualità": dei
prodotti, del servizio, dell'accoglienza
Al centro del locale c'è un "albero della vita" che, come
spiegano Gaetano e Alfredo, simboleggia tutto: "i valori del
lavoro, della famiglia". Trentadue posti a sedere, nel pieno
rispetto del distanziamento sociale. E al piano sottostante una
cantina curata nella selezione dei prodotti da Salvatore Di
Micco, che dei vini riesce a dirti tutto in pochi minuti.
Ma non solo. All'H2O "abbiamo - dice con orgoglio Salvatore -
anche una carta delle acque. Non sono tutte uguali - aggiunge -
hanno caratteristiche diverse". E ognuna è indicata per
accompagnare una pietanza anziché un'altra. (ANSA).