(ANSA) - NAPOLI, 06 MAR - Ci sono gli spazi aperti del Museo
nazionale di Pietrarsa, il cui giardino ospita piante
provenienti da tutto il mondo e il Giardino con piante
provenienti da tutto il mondo, e il Giardino di Palazzo Cocozza
di Montanara, a Piedomonte di Casolla (Caserta) come 'new entry'
nel horticultural tourism.
E' un settore che lo scorso anno nei grandi giardini italiani
ha portato 8 milioni e mezzo di visitatori, non soltanto
stranieri: i cittadini del Belpaese rappresentano circa la metà
(49 per cento) di un pubblico sempre più legato ai temi del
mondo delle piante e dell'ecosostenibilità.
Il movimento, coordinato da Grandi Giardini Italiani, la rete
fondata nel 1997 per valorizzare il patrimonio botanico,
paesaggistico e artistico costituito appunto da parchi e
giardini, oggi comprende 140 giardini, in tutta Italia ,divisi
in 14 regioni.
Alla rete, aderiscono anche e la Reggia di Caserta, Castel
Gandolfo, Sacro Bosco di Bomarzo e Le Isole Borromee.
In Campania, aderiscono a Grandi Giardini Italiani anche i
Giardini La Mortella e il Parco Idrotermale del Negombo
sull'isola d'Ischia; e Villa San Michele sull'isola di Capri.
L'elenco nazionale è sul sito www.grandigiardini.it.
"Quello verde è un turismo fuori dalle abituali rotte, tutto
da scoprire - ha detto Judith Wade, fondatrice di Grandi
Giardini Italiani - Noi permettiamo di organizzare una visita in
piena comodità, visitando giardini con un alto livello di
manutenzione. Il network è un fiore all'occhiello dell'offerta
turistica italiana che dura 9 mesi all'anno".
La crescita del turismo culturale green ha portato anche alla
creazione di nuovi posti di lavoro, in grado di sostenere la
crescita delle proprietà, diventate a loro volta delle piccole
imprese.