(ANSA) - NAPOLI, 24 GIU - Ha suscitato polemiche e proteste
la decisione dell'Eav, l'holding regionale dei trasporti che
gestisce la Circumvesuviana, di affrontare il problema del
sovraffollamento dei treni che di domenica effettuano i
collegamenti con i centri della costiera sorrentina, ampliando
l'offerta di corse, ma contemporaneamente, cancellando quasi del
tutto un'altra linea, la Napoli-Pompei-Poggiomarino. Che, lungo
il suo percorso, raggiunge centri importanti, uno per tutti
Pompei Santuario, luogo di culto frequentato ogni domenica da
migliaia di fedeli. E, penalizzando, migliaia di viaggiatori che
di domenica o lavorano, o si recano a Napoli per una passeggiata
con l'obiettivo di evitare di prendere l'auto o raggiungono le
stazioni di interscambio, come Torre Annunziata, per recarsi al
mare in costiera. In difficoltà anche tanti immigrati che
risiedono nei comuni vesuviani e che si spostano con il treno di
domenica. Disappunto per i tanti che si sono recati in stazione
trovando le porte sbarrate e che non avevano letto gli annunci
diffusi dall'azienda e malumore a parole forti sui social. Il
fatto che l'esperimento, la 'rivoluzione' come l'ha chiamata il
presidente dell'Eav, Umberto De Gregorio, sia stato previsto
solo per la giornata di ieri non rassicura affatto. "Non c'è
nulla di più definitivo del provvisorio e temiamo - spiegano
alcuni pendolari - che l'obiettivo finale sia proprio quello
della chiusura della linea ferroviaria". Sui social, ad esempio,
si parla di "una decisione irresponsabile. Togliere il diritto
alle persone di andare a lavorare di domenica, di spostarsi per
qualsiasi motivo mentre il servizio pubblico dovrebbe essere
sempre garantito è da denuncia. Si è in presenza di un mancato
corrispettivo a fronte del pagamento dell'abbonamento: non viene
garantito il servizio ferroviario". Qualcun altro evidenzia che
"porsi il problema della Napoli-Sorrento è doveroso ma non è
giusto che a pagarne le conseguenze siano viaggiatori di altre
linee". Insomma, si sostiene, "la rivoluzione è che si
teorizzano viaggiatori di serie A e di serie B, una cosa mai
vista finora". Enzo Ciniglio, che rappresenta un comitato di
pendolari, su Fb scrive che "sopprimere intere linee è un atto
razzista e vergognoso".