(ANSA) - NAPOLI, 7 MAR - E' donna un lavoratore su tre nella
filiera produttiva della mozzarella di bufala campana Dop.
Emerge da un'indagine condotta dal Consorzio di Tutela della
mozzarella, realizzata in occasione della Giornata
Internazionale della Donna, che sarà celebrata domani. Lo studio
certifica come il 34% dei lavoratori del settore sia
rappresentato da donne, anche in posizioni apicali nelle
aziende; un settore peraltro molto giovane, visto che il 33 per
cento degli addetti ha meno di 32 anni. La filiera vanta
inoltre il primo "casaro in gonnella". Si chiama Anna de
Pascale, ha 50 anni e lavora in un caseificio di Baronissi, in
provincia di Salerno, socio del Consorzio. "Far nascere la
mozzarella di bufala Dop è la mia passione sin da ragazza -
racconta - e non lo trovo nemmeno faticoso, anche se si lavora
di notte. Ho appreso questo mestiere da tanti bravi maestri, ho
imparato sul campo e ora i colleghi maschi mi apprezzano e
condividono molto con me. Ho dedicato la mia vita alla
mozzarella, in vari ruoli, da quando avevo 26 anni. È la mia
strada e ne sono orgogliosa".
La rappresentanza femminile è significativa anche nel Cda del
Consorzio di Tutela, che ha come vicepresidente Letizia
Gallipoli e consigliera Silvia Mandara, e nel Comitato
Paritetico, dove due membri su tre della componente degli
allevatori sono donne, Marina Cerrone ed Elide Romagnuolo.
Lo Statuto dell'organismo è stato di recente modificato proprio
per garantire una maggiore presenza in rosa. "Siamo una realtà
che punta sempre più su donne e giovani - commenta il presidente
del Consorzio, Domenico Raimondo - per questo abbiamo dato vita
alla prima Scuola nazionale di formazione lattiero-casearia, con
l'obiettivo di insegnare l'arte del casaro alle nuove
generazioni, trasmettendo un sapere secolare ma in un'ottica
contemporanea, al passo con i tempi. Il successo del primo corso
testimonia la voglia che c'è di avvicinarsi a questa vera e
propria arte". Anche nell'ultimo trimestre del 2017 si conferma
intanto il trend di crescita costante della bufala Dop che, in
una Campania che stavolta detiene la maglia nera in Italia,
spicca per l'ottimo risultato dell'export, con un +16,8 per
cento, pari a 10 milioni di euro aggiuntivi.
(ANSA).