Impossibile dire oggi quando le
famiglie sfollate a causa della voragine che si è aperta nella
notte tra venerdì e sabato al Rione Sanità potranno rientrare
nelle loro abitazioni. L'area è infatti posta sotto sequestro
dalla Procura. Intanto fin dalle prime ore dalla segnalazione
dei vigili del fuoco, l'amministrazione comunale ha impegnato
tutti i servizi per effettuare i rilievi necessari. ''Proseguono
tutte le verifiche da parte dei nostri servizi tecnici - ha
spiegato all'ANSA l'assessore alla Protezione civile, Rosaria
Galiero - con tutte le difficoltà del caso perché lavorare a
ridosso di una voragine con un diametro di circa 30 metri non è
semplice''. Sul posto, fin da subito, si sono recati i tecnici
del servizio idrogeologico, della protezione civile, del ciclo
integrato delle acque di Abc per verificare la tenuta dei
condotti, il servizio sicurezza abitativa. Contemporaneamente il
Comune ha avviato i contatti con gli amministratori dei
condomini e l'invio delle diffide ''perché - ha sottolineato
Galiero - si tratta di edilizia privata e dunque dovranno fare
delle verifiche di staticità degli edifici''. Per fornire
assistenza alle famiglie, già dalle prime ore, sul posto sono
giunti anche gli assistenti sociali. La maggior parte delle
famiglie sfollate ha trovato sistemazione presso familiari o
amici mentre soltanto un nucleo è ospitata in una struttura
proposta dal Comune. ''Cercheremo di accompagnare queste
famiglie che sono state allontanate d'improvviso e di notte
dalle loro case - ha concluso l'assessore - ma per la loro
incolumità è fondamentale che siano effettuati tutti i rilievi
necessari e utili per accertare la situazione che deve essere
analizzata per bene'''.
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