La Napoli dai mille colori cantata da
Pino Daniele, la Napoli che se ha un viso che la rappresenta "è
quello di Totò" e che ha nel costante ricordo di Giancarlo
Siani "il simbolo della sua capacità di ribellarsi". Una città
imprendibile, "raccontabile in trenta milioni di modi" che lo
scrittore napoletano Maurizio De Giovanni ci fa vivere nel
palinsesto da lui disegnato e commentato per 'Domenica Con', lo
spazio curato da Giovanni Paolo Fontana ed Enrico Salvatori,
domenica 18 aprile dalle 14 alle 24 su Rai Storia.
Napoli è "talmente ampia, talmente diversificata, da sfuggire
a ogni identificazione unitaria" dice l'autore delle
fortunatissime serie di romanzi 'I bastardi di Pizzofalcone',
'Il commissario Ricciardi', 'Mina Settembre' diventate fiction
Rai di successo.
Tra storia e cronaca, tra cinema e musica, De Giovanni
"seleziona" i volti della sua città a partire dallo spettacolo
'Cicerenella' del 1966 con Nino Taranto, seguito tra l'altro dal
sogno della Repubblica Napoletana del 1799 e dal ritratto di
Matilde Serao. Nel suo viaggio non dimentica anche le ombre
con 'Diario civile: l'estate sta finendo', dedicato a Giancarlo
Siani, il giornalista ucciso dalla camorra. "Siani è il simbolo
- dice - di come questa città sappia ribellarsi a qualcosa di
oscuro che c'è, che è profondamente radicato nella propria
identità".
Attraverso spezzoni e backstage spazio poi alla Napoli
multiforme: "Non ci si può fermare a un solo racconto e allora
io ho provato a 'tradurre' quello che la città mi ha detto di
sé: la commedia con Mina Settembre e l'impegno sociale in quelle
periferie nel centro che sono i quartieri spagnoli; il crimine
passionale, dei sentimenti corrotti è nella pluralità dei
bastardi di Pizzofalcone e la memoria di quello che è stato il
momento fondativo di questa città del contemporaneo, gli anni
Trenta, lo racconto attraverso il commissario Ricciardi".
La 'Domenica Con' di De Giovanni non poteva che chiudersi
con il film 'I ladri' di Lucio Fulci con Totò ed Enzo Turco.
"Se c'è un viso che rappresenta questa città, quello è il viso
di Totò" afferma lo scrittore.
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