Il Mattino omaggia Dante con la
traduzione in napoletano delle terzine proposte dall'Accademia
della Crusca nell'iniziativa culturale "Parola di Dante fresca
di giornata", riferita a un vocabolo usato dal sommo poeta nelle
rime scelte, pubblicate dall'1 gennaio al 31 dicembre di
quest'anno, in occasione del settecentesimo anniversario della
morte dell'Alighieri. A seguire l'iniziativa della "Crusca" per
la pagina Instagram del quotidiano napoletano sarà il
giornalista Carlo Avvisati che tradurrà i versi in napoletano.
Come nel caso del lemma "Mirra" citato nell'Inferno, XXIV, 111.
[...] erba né biado in sua vita non pasce, / ma sol d'incenso
lagrime e d'amomo, / e nardo e mirra son l'ultime fasce che
tradotta diventa … e nun se magna ereva o biava / ma sulo
schizze d'àmomo e de ncienzo e 'a nardo e mmirra lo ccampare
sprova. Le terzine dell'Accademia sono seguite dai chiarimenti
sui versi che propone lo stesso Istituto.
L'idea nasce dai tanti riferimenti danteschi che la città di
Napoli conserva: Piazza Dante, la "tomba di Virgilio" (in realtà
un colombario di età romana) a Mergellina, Castel Nuovo che fu
teatro de "il gran rifiuto" di Celestino V, il Papa che si
dimise a pochi mesi dall'elevazione, citato da Dante nel III
canto dell'Inferno, oltre all'Affresco con il busto del poeta su
una delle volte del Museo archeologico di Napoli.
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