Scuole aperte in Campania, ma anche
no. Da domani, secondo l'ordinanza numero 92 firmata nella tarda
serata di ieri dal governatore Vincenzo De Luca, è consentito il
ritorno a scuola in presenza per i servizi educativi e la scuola
dell'infanzia, nonché per la prima classe delle scuole primarie.
Ma la stessa ordinanza consente anche ai sindaci di disporre la
non apertura delle scuole in presenza, in relazione alle
verifiche epidemiologiche nel proprio Comune. E così, in tanti,
per paura dei contagi, hanno deciso di tenere chiuse le aule
scolastiche.
Domani non si riaprirà a Salerno (stop fino al 3 dicembre), ad
Avellino (rinvio al 30 novembre) e Caserta (proroga chiusura
fino al 6 dicembre). Benevento seguirà l'ordinanza De Luca.
Scuole aperte ma il sindaco Clemente Mastella avverte: "L'
assenza come preoccupazione per la paura del contagio non deve
essere considerata assenza, quasi fosse un peccato di lesa
maestà alla scuola. Se da parte delle autorità scolastiche non
si dovesse tenere conto di questo, allora chiudo". C'è poi la
città di Napoli. 'Per ora non c'è alcun motivo per discostarsi
dall'ordinanza regionale ma, come è doveroso, procederemo a fare
tutte le verifiche e approfondimenti" dice il sindaco Luigi de
Magistris che chiede di avere ''ad horas'' i dati dei test
antigenici effettuati su personale scolastico e alunni e i dati
sul contagio in città suddivisi per quartiere e per luoghi in
cui insistono le scuole.
Nel Casertano, dopo Aversa e Caserta, la lista dei Comuni che
hanno firmato l'ordinanza di proroga della chiusura è
lunghissima.
No alla riapertura delle scuole anche in Penisola Sorrentina,
secondo quanto deciso dai sei sindaci che hanno optato per una
proroga fino al 4 dicembre. E aule chiuse anche ad Acerra,
almeno fino al 29 novembre quando le scuole riapriranno ma in
maniera scaglionata così, secondo il Comune, saranno
contingentati gli ingressi e saranno evitate le calche.
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