"La Campania è zona gialla perché
il governo ha interpretato la situazione al 25 ottobre che era
migliore perché avevano assunto misure più cautelative rispetto
al resto del Paese. Il governo guarda il colore nello
specchietto retrovisore e questo vuol dire che abbiamo lavorato
bene sulla prevenzione. Io penso che con l'analisi dei nuovi
dati, prevista nei prossimi giorni, potremmo diventare zona
arancione e ciò confermerebbe le nostre preoccupazioni. Sarei
perplesso se dovessimo rimanere zona gialla". Lo ha detto
all'ANSA Italo Giulivo, coordinatore dell'Unità di Crisi della
Regione Campania.
Per Giulivo è fondamentale anche il ruolo dei medici di base:
"So che su questo tema - spiega - il presidente De Luca vuole
incontrare direttamente le associazioni dei medici.
Probabilmente ognuno di noi può parlare per esperienza diretta,
io non ho avuto necessità di ricorrere al medico di base e
rispettiamo la loro posizione, ma in qualsiasi riunione di
approfondimento sento dire che è saltata la capillarità
dell'intervento. Il protocollo dell'Istituto Superiore di Sanità
prevede che ci sia questo intervento di base, qualcuno lo
applica, altri meno. A noi arrivano diverse proteste sul fatto
che nessuno risponde al telefono, ma capita con le Asl che sono
sommerse di lavoro sui tamponi e sulle chiamate. Ne ho contezza
da mail di cittadini che dicono che non riescono a parlare con
nessuno e finiscono per mettersi in macchina e andare al pronto
soccorso. Ma i protocolli prevedono questo e il medico deve
rispondere anche al sabato e alla domenica. Anche nel mio
contratto è previsto che possa fare altro nel week end ma ora è
il momento che ognuno dia il suo contributo, hai fatto il
giuramento di Ippocrate nessuno può stare a dire oggi mi tocca
domani o non mi tocca".
Ultimo appello di Giulivo è per i cittadini: "Se vado a
prendere il sole sul lungomare in maniche corte - dice - e
prendo la brezza di novembre, posso avere la tosse e un po' di
febbre e voglio andare al pronto soccorso. Magari coprirsi
meglio o stare a casa sono segni di responsabilità e
autoprotezione".
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