È stato
denominato Orion lo studio legato ad un innovativo trattamento
medico della Bpco, la broncopneumopatia cronica ostruttiva. Il
progetto è stato presentato questa al Savoy Beach di Capaccio
Paestum (Salerno) da Marco Ranieri e Stefano Nava, dell'Alma
Mater Studiorum di Bologna che si sono confrontati con colleghi
provenienti da Milano, Bergamo, Torino, Padova, Trieste, Roma e
tante altre città italiane. "La sperimentazione - ha spiegato
Ranieri - coinvolgerà 400 persone. In questo momento abbiamo una
ventina di centri che sono pronti a reclutare pazienti per lo
studio in Italia e stiamo ragionando sull'allargamento ad altri
Paesi europei. Contiamo di finire la sperimentazione al massimo
entro due anni e avere i risultati a disposizione della comunità
scientifica e della comunità clinica". Lo scopo dello studio è
di consentire una modalità di ventilazione non invasiva per il
paziente, cercando di evitargli l'intubazione, migliorandone le
condizioni cliniche. La broncopneumopatia cronica ostruttiva è,
infatti, la terza causa di morte al mondo secondo
l'Organizzazione Mondiale della Sanità. "Il progetto - ha
aggiunto Stefano Nava - è nato ormai anni fa con studi
pubblicati sia dal gruppo del professor Ranieri che dal nostro
gruppo. Il problema degli studi pregressi è che nessun studio ha
seguito i criteri della medicina basata sull'evidenza, cioè la
randomizzazione in due gruppi di pazienti paralleli. In questo
caso si tratterebbe di trattare i pazienti con una
broncopneumopatia cronica ostruttiva riacutizzata con il
criterio standard, cioè la ventilazione meccanica non invasiva
che in caso di fallimento potrebbe essere sostituita con questa
nuova metodica che si chiama rimozione extracorporea di anidride
carbonica nei pazienti che non rispondono a quello che è
considerato il golden standard, cioè la ventilazione non
invasiva".
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