"Siamo stanchi di assistere a
situazioni incredibili di persone che hanno delibere di
finanziamento agevolato, soprattutto giovani e imprese, e non
riescono ad arrivare in banca per il finanziamento richiesto per
assurde pretese da parte degli istituti bancari e ovviamente
della normativa vigente. E' impossibile chiedere a una società
di esistere da meno di dodici mesi per accedere a un
finanziamento agevolato e poi quando va in banca viene chiesta
la fidejussione bancaria che prevede tre anni di bilanci per
poterla avere. Ciò significa prendere in giro le persone". Così
Angelo Cicalese, presidente del Comitato Tecnico Autoimpiego di
Salerno (che annovera oltre cinquecento partite Iva), attivo dal
2015 per il supporto e la tutela dei diritti dei giovani ed
imprese, ha motivato nel corso di un incontro a Benevento la
denuncia/querela nei confronti del MISE che è stata depositata
alla Procura di Roma, alla Corte dei Conti e al Comando Generale
della Guardia di Finanza.
La battaglia a tutela dei giovani che intendono intraprendere
attività di impresa è stata sposata dalla AsLIm Italy
(Associazione Liberi Imprenditori Italiani.) con sede legale a
Limatola (Benevento), che ha aperto nel periodo del ockdown più
di dieci sedi distaccate in tutta Italia ottenendo l'adesione di
oltre mille titolari di partita Iva. "E' nata una sinergia - ha
aggiunto Alessandro Fucci, presidente della AsLIm Italy - da una
esigenza che è quella di stare insieme in questa battaglia
perché la nostra associazione lotta a difesa delle partite Iva e
delle imprese che quotidianamente combattono contro la
burocrazia italiana e gli 'abuso' dei pubblici uffici".
Ad illustrare nei dettagli la denuncia è stata l'avvocato
Ester Pugliese, vice presidente del Comitato Tecnico
Autoimpiego, la quale ha evidenziato che "i numerosi solleciti
sollevati negli incontri istituzionali al ministero e in alcune
commissioni parlamentari sono rimasti a tutt'oggi inascoltati".
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