La DDA di Napoli ha disposto il
fermo di quattro persone ritenute coinvolte nella sparatoria
seguita all'omicidio di Nicholas Di Martino, 17 anni e mezzo, e
al tentato omicidio di suo cugino, Carlo Langellotti, 30 anni,
accoltellati la notte tra domenica 24 e lunedì 25 maggio a
Gragnano (Napoli).
Tra i quattro ai quali sono stati notificati i provvedimenti
cautelari, figurano anche due zii di Nicholas, fratelli di
Nicola Carfora, detto "'o fuoco", detenuto e ritenuti elemento
di spicco della camorra locale. Le misure cautelari sono state
emesse dal sostituto procuratore della DDA di Napoli Giuseppe
Cimmarotta per neutralizzare ulteriori ritorsioni tra i gruppi
malavitosi coinvolti nella vicenda: i Carfora e i Di Martino.
Il gip di Torre Annunziata, intanto, ha convalidato il fermo
emesso nei confronti di uno dei due giovani indagati per
l'assassinio di Nicholas e il tentato assassinio del cugino: si
tratta di Maurizio Apicella, 20 anni. Non è stato invece
convalidato il fermo nei confronti di Ciro Di Lauro, 21 anni,
anche lui ritenuto coinvolto nell'accoltellamento che ha
determinato la morte del 17enne. Il giudice ha ritenuto
sussistente l'aggravante configurata nell'articolo 7 e cioè che
l'azione criminale è stata commessa con metodologia mafiosa. Per
Apicella e Di Lauro, comunque, è stata disposta la custodia
cautelare in carcere. Gli atti sono stati trasferiti alla
Procura Antimafia partenopea e adesso i provvedimenti emessi
saranno sottoposti anche al vaglio del giudice distrettuale,
cioè il gip di Napoli.
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